Per la prima volta dall’inaugurazione dello scorso ottobre apre le sue porte al pubblico il Polo Artistico e Culturale dell’Istituto delle Rosine, l’opera assistenziale-religiosa di Torino. L’occasione è data dalla rassegna di eventi Salone Off, parallela al Salone internazionale del Libro di Torino. Saranno molti gli incontri con autori e artisti. Il sette maggio alle 18 in via Plana 8, a due giorni dall’inizio del Salone, la scrittrice Margherita Oggero presenterà il suo nuovo libro Brava gente. L’otto maggio sarà la volta dell’autore Danilo Bertazzi, il Tonio Cartonio della Melevisione: l’attore coordinerà per tutto il mese alcuni laboratori per bambini presso il Polo. Il dieci maggio si potrà invece assistere all’incontro con Michele Vietti, già sottosegretario al ministero della Giustizia, che presenterà Valli di Lanzo in movimento. Il 14 maggio si potrà partecipare a un concerto live di Alberto Fortis. Gli altri incontri saranno invece accessibili dall’ingresso di via delle Rosine 11: il 12 maggio alle 18 sarà presente la fotografa Ivana Sunjic, assistente di Steve McCurry, il 13 maggio alle 17.30 si potrà incontrare la fumettista Wada Shinobu e il 13 maggio alle 18.30 Massimo Striglia. Il nove maggio sarà invece l’occasione per andare al Teatro Astra, in via Rosolino Pilo 6, allo spettacolo di teatro-formazione La chiave a stella di Primo Levi, del regista François-Xavier Frantz.
L’opera assistenziale-religiosa di via delle Rosine era nata nel Settecento con madre Rosa Govone, che dedicò la sua vita alla valorizzazione delle donne. Ora il nuovo Polo rinasce grazie alle intuizioni del direttore generale Massimo Striglia e della coordinatrice e direttrice artistica Sara D’Amario. “Se non si sogna in grande, si sta solo dormendo” è lo slogan pensato da D’Amario. Il giardino che ospita il Polo si trova all’interno dell’Istituto delle Rosine, il complesso edilizio ottocentesco che fino a oggi era riservato esclusivamente alle persone appartenenti all’Ordine religioso. Su di esso si affaccia la doppia colonnata dell’architetto torinese Giuseppe Maria Talucchi.