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“Anche per l’agricoltura è tempo di innovazione”

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Il 2022 che verrà/3: Coldiretti Torino

Chiudiamo il profilo del 2022 intervistando Sergio Barone, presidente di Coldiretti Torino, per capire meglio cosa aspettarci dal nuovo anno. “L’agricoltura dovrà reggere sulle sue gambe e reggerà, è il campo che più si presta all’innovazione ed è quello che per ora ne ha avuta di meno, su questo sarà necessario investire”. Oggi il settore agricolo vuol dire anche manutenzione dell’ambiente, non solo produzione. Le coltivazioni sostenibili sono cruciali per il contenimento della Co2, un impiego corretto dei fertilizzanti e dei pesticidi, è fondamentale non solo per la biodiversità ma anche per evitare disastri come crolli e inondazioni, “riqualificare le zone attraverso l’agricoltura potrebbe essere un modo per incentivare il turismo, può diventare una risorsa per il territorio, l’ambiente e i cittadini”, sottolinea Barone. Per farlo servono figure specializzate, esperti qualificati, “bisogna investire nelle nuove tecnologie per innovare il settore agroalimentare, inserendo nuove competenze, figure professionali e quindi creare nuovi posti di lavoro”. Una prospettiva che si inserisce bene nelle direttive del Pnrr per l’ecosostenibilità e i percorsi green. Per rendere utili questi investimenti però è necessaria una maggiore indipendenza nella gestione dei fondi. “Abbiamo bisogno di distribuire le risorse in modo intelligente sul territorio. Faccio un esempio, le indennità compensative per le zone montane sono le stesse sia per chi svolge un’attività per 12 mesi, sia per chi resta aperto solo tre. E’ iniquo e controproducente. Uno degli obiettivi del 2022 sarà proprio dirigere gli investimenti in modo mirato, e per questo serve autonomia”, sono le parole del presidente di Coldiretti Torino.

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