La testata del Master in Giornalismo “Giorgio Bocca” di Torino

Non siate invisibili, non siamo invisibili

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Nascere per aiutare, nascere per dare sostegno ad altri. E’ la storia di Teresa Grillo, in Michel, che ha significato per Alessandria un simbolo di accoglienza, di unione e condivisione. Dopo la morte del marito in Campania nel 1891, ha valorizzato per oltre 50 anni il concetto di provvidenza nella provincia piemontese.

Era il novembre 1922. Il comitato Pro Piccolo Ricovero ad Alessandria, istituito da Madre Teresa, cercò di raccogliere fondi per la costruzione di un istituto per donne in difficoltà, dopo che il suo palazzo non riusciva più a contenere la moltitudine di persone. Durante quella sera, in cui erano stati invitati le maggiori personalità del paese, un viso e una voce su tutti mancò. Il senatore Teresio Borsalino, ricco industriale, dopo essersi arricchito grazie alle opere manufatturiere del padre Giuseppe, avrebbe voluto lasciare un segno più evidente in città. Proprio la costruzione di quest’istituto toccò il senatore, che dopo pochi giorni venne accolto nel parlatorio dell’istituto da Madre Teresa. Due persone lontane, ma volte verso la stessa metà. Il senatore Borsalino, impressionato dalle condizioni disastrose dell’istituto, raccolse al volo l’opportunità di poter aiutare.

E’ il luglio del 1923 quando Madre Michel fu invitata in municipio per l’acquisto del vasto terreno scelto nel Rione Orti, verso le colline. In questa occasione venne definito anche la costruzione del nuovo edificio grazie alla scelta degli architetti Martini e Gardella di Milano. L’unione tra la famiglia Borsalino e Michel diede vita nel 1927 a quello che oggi è l’Istituto Divina Provvidenza ” Beata Teresa Grillo Michel”. Madre Teresa si spense ad Alessandria il 25 gennaio 1944 all´ età di 88 anni. Il suo istituto contava 25 case in Italia, 19 in Brasile e 7 in Argentina. Una struttura internazionale che era cresciuto e si era sviluppato in tutto il mondo, avendo sempre il cuore ad Alessandria. Sua Santità Giovanni Paolo II, in occasione dell´ ostensione della Sindone, l’ha beatificata a Torino il 24 maggio 1998.

Attualmente, dal 9 marzo 2017, la madre superiora dell’istituto è Suor Natalina Rognoni. La donna ha rivelato di essere arrivata nel momento in cui l’Istituto non era vista come una parte integrante della città, anche a livello sociale. Mantenendo le tradizioni, la missione è sempre stata quella: sperimentare quotidianamente la grazia della provvidenza. Questo si è tramutato negli anni nell’accudire persone bisognose, malate, in maniera diversa. L’ambiente familiare e il rendere attivi i soggetti all’interno della struttura è stata negli anni portata avanti, con nuovi progetti. Adesso l’Istituto si è attrezzato in tre diversi tipi di attività: didattiche, di riabilitazione e di animazione.

Si organizza la scuola articolata in diverse discipline: dall´ educazione artistica in cui i pazienti vengono lasciati liberi di esprimersi. Attività degna di nota è la stesura del giornalino ¨ Piccole Storie¨, periodico in cui si descrivono gli eventi della Casa. Questo porta il malato ad affrontare meglio ed interiorizzare la propria attività quotidiana. La divulgazione del giornalino permette di conoscere maggiormente questa particolare realtà al mondo esterno. Sentirsi parte di un gruppo migliora anche la concezione riabilitativa, che permette di recuperare traumi fisici. Le attività di animazione sono quelle che hanno reso l’istituto, un punto di riferimento per Alessandria, nel cuore di Alessandria. Una delle principali, avvenute fino allo scorso anno, era la realizzazione di uno spettacolo teatrale, con protagonisti gli ospiti dell’Istituto.

72 anni, è questo il periodo di tempo in cui la provvidenza vigila sulla città di Alessandria, raccolte nelle mani affettuose delle persone che lavorano nell’Istituto Divina Provvidenza. Non si lascia nessuno fuori, soprattutto i malati e i bisognosi, come nelle parole di Madre Teresa Michel

VINCENZO NASTO

 

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