È iniziata da Torino Porta nuova la sperimentazione di nove dispositivi bodycam in dotazione alle squadre di Fs security del gruppo Fs italiane, attive su tutto le linee regionali piemontesi. Lo strumento prevede un’adesione su base volontaria e punta a valere come deterrente contro minacce e intimidazioni verso il personale anche se “il fenomeno dell’aggressione è in decrescita” spiega Milos Smeraldi, responsabile area nord di Fs security.
Il dispositivo, “dal valore di circa un migliaio di euro ciascuno”, è in grado di raccogliere riprese video, in seguito a un segnale acustico, “solo se c’è una situazione di pericolo o conflittualità, altrimenti rimangono spente. Le immagini sono inaccessibili agli operatori Fs security ma unicamente alla polizia giudiziaria nel caso le richieda per aggressioni o minacce” spiega Smeraldi. Il presidio piemontese è controllato da 50 operatori e operatrici Fs security ma alcune zone rimarranno sorvegliate speciali in base a segnalazioni, denunce e illeciti riportati. In tema di protezione della privacy “le immagini saranno scaricate attraverso un sistema di log tracciato e gestito esclusivamente da personale abilitato e conservate per una settimana al massimo come previsto dalla legge”


La sperimentazione durerà quattro mesi e segue la linea già segnata dalla regione Liguria a marzo e Toscana il 22 maggio. Seguiranno poi Puglia e Lombardia, per maggiore sicurezza “non solo a bordo treno ma alla stazione tutta” – sottolinea Smeraldi – “le bodycam potrebbero essere estese a scalo merci e in generale a tutti i contesti ferroviari”. Per Fs security l’obiettivo è rendere più sicuro il personale in prima linea sperimentando al tempo stesso nuove tecnologie. “A fine estate si vedranno i ritorni di questo investimento per un controllo fatto in maniera discreta e senza comunicare l’avvio della registrazione: sarebbe un innesco ulteriore” spiega Smeraldi.