La testata del Master in Giornalismo “Giorgio Bocca” di Torino

Al Salone un incontro sullo straordinario successo di Elena Ferrante nel mondo

condividi

Tutti ne parlano e nessuno la conosce. Elena Ferrante, anche se assente, è protagonista ovunque si parli di libri. Anche questa mattina, durante la seconda giornata del Salone del Libro, è stata al centro di un incontro affollatissimo di spettatori.

“È arrivata al momento giusto”, ha cominciato l’incontro sorridendo la giornalista e scrittrice Loredana Lipperini. Ha ragione. I libri dell’autrice de L’Amica geniale hanno venduto centinaia di migliaia di libri in tutto il mondo, piacciono alle mamme e alle figlie, alle donne e agli uomini (e il pubblico in sala lo dimostra). Piace anche a Nicola Lagioia, il direttore del Salone che non ha voluto perdersi l’inizio di questo incontro.

Quali sono le ragioni dello straordinario successo di Ferrante? Insieme a Lipperini ne hanno parlato quattro donne: Tiziana De Rogatis, Emily Witt, Helena Janeczek e Dayna Tortorici. Nessuna di loro ha voluto fare riferimento alla vera identità della scrittrice o alle supposizioni della stampa. Ciò che rimane alla fine sono i suoi libri, le storie che ci hanno emozionato.

“Nessuna prima di lei ha raccontato l’amicizia tra donne, il meccanismo impuro di questo sentimento” ha fatto notare De Rogatis “queste cose gli uomini non le conoscono, ma noi sì”. In Ferrante e nella sua tetralogia c’è Napoli, gli uomini, il sesso di cui non ci si deve vergognare, ci sono piccolezze che conosciamo e che ci riguardano. È alta letteratura? Sì, lo è.

Secondo Emily Witt un altro grande merito della scrittrice è la sua accessibilità, non solo nel suo linguaggio medio, e quasi neutro, ma soprattutto nella sua forma quasi da soap opera. “Il paragone tra lei e Jane Austen si può fare e non sarebbe azzardato” conclude Loredana Lipperini.

Anche domani si parlerà di Elena Ferrante e del suo straordinario successo, alle 10,30 in Sala Blu (Padiglione 2) insieme ad Anne Assous della casa editrice Gallimard, Jonathan Landgrebe di Suhrkamp e Michael Reynolds di Europa Editions.

GIORGIA MECCA

 

Articoli Correlati