La testata del Master in Giornalismo “Giorgio Bocca” di Torino

Al Mauriziano svolta tecnologica per la cura della retina

condividi

Si chiama Optos Silverstone ed è, annunciano dalla Asl To1 Città della Salute, “la più avanzata piattaforma multimodale di ultima generazione per l’Imaging retinico ad ampio campo (Uwf) attualmente disponibile”. Da oggi è in funzione presso l’ambulatorio di Oculistica dell’ospedale Mauriziano di Torino, diretto dal dottor Francesco Faraldi, grazie anche al finanziamento della Fondazione La Stampa – Specchio dei Tempi per un valore di circa 291mila euro.

L’Organizzazione mondiale della Sanità stima che nel mondo vi siano oltre due miliardi di persone con disabilità visiva, di cui circa la metà prevenibili. Le principali cause di cecità a livello globale sono gli errori refrattivi non corretti e la cataratta, seguiti da retinopatie e glaucoma, con un costo sociale della ipovisione che supera i 400 miliardi di euro all’anno. Nei Paesi industrializzati, come l’Italia, le malattie retiniche rappresentano la principale causa di cecità, dato il progressivo invecchiamento della popolazione e l’aumento di incidenza di patologie sistemiche che colpiscono anche gli occhi. Le retinopatie di maggior rilievo sono la degenerazione maculare legata all’età (1 milione di pazienti affetti in Italia), la retinopatia diabetica (30-50% del totale dei pazienti diabetici, 3 milioni in Italia), la miopia patologica con la maculopatia miopica e le malattie vascolari retiniche.

La nuova piattaforma Optos Silverstone “rappresenta – spiegano dall’Asl To1 – un’importantissima risorsa per i centri di riferimento per la cura delle malattie retiniche”. Optos Silverstone, infatti, è un dispositivo di imaging multimodale non-contact, ad alta risoluzione. Il laser a scansione confocale permette l’acquisizione simultanea in tempi rapidissimi (0.5 secondi) di immagini retiniche ad amplissimo campo (Uwf, 200°, oltre l’80% della superficie retinica) a colori (attraverso combinazione di immagini ottenute con laser rosso e verde), in autofluorescenza e angiografiche a fluorescenza e con verde di indocianina. Il dispositivo è inoltre dotato della tecnologia Optomap Plus, un’opzione di risoluzione 1.5 volte superiore rispetto allo standard”.

“Queste strumentazioni – dice il dottor Francesco Faraldi che dirige il reparto di Oculistica dell’ospedale Mauriziano – garantiranno una maggior possibilità di presa in carico dei pazienti, aprendo la strada ai vantaggi offerti dall’intelligenza artificiale e a nuovi modelli organizzativi di cura multidisciplinare dei pazienti stessi”. L’attività di diagnosi e cura delle maculopatie verrà ulteriormente migliorata e “questa tecnologia è in grado di migliorare la fasi pre e postoperatorie di trattamento delle maculopatie chirurgiche”.