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Italia tra i paesi Ue con più aggressioni agli infermieri, a denunciarlo è NursingUp

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Con oltre 125mila aggressioni l’anno, tra episodi denunciati e casi sommersi, l’Italia è tra i Paesi europei con la più alta incidenza di violenze contro gli infermieri in rapporto al numero di operatori. Lo denuncia il sindacato Nursing Up, secondo cui un infermiere su quattro subisce almeno un episodio di violenza fisica o verbale ogni anno.

Nonostante la stretta del decreto antiviolenza, che prevede inasprimenti di pena, i dati Inail e dell’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie evidenziano una crescita delle aggressioni al personale sanitario, con gli infermieri in prima linea (oltre il 50-60% dei casi), soprattutto donne (circa il 70%). Il fenomeno sommerso resta molto ampio: solo un caso su venticinque in Italia viene denunciato.

In Piemonte, l’ultimo episodio è stato registrato nella notte tra il 28 e il 29 ottobre al Pronto soccorso del Cardinal Massaia di Asti dove tre professionisti sanitari, una donna e due uomini, sono rimasti feriti.

“In proporzione al numero di operatori e di accessi ospedalieri, l’Italia è oggi il Paese europeo con il più alto tasso di aggressioni verso gli infermieri. Politica assente, sanità territoriale al collasso. Occorre agire ora per arginare questa piaga sociale”, ha dichiarato Antonio De Palma, presidente del sindacato.

Nursing Up chiede un registro nazionale obbligatorio delle aggressioni, presidi di sicurezza nei pronto soccorso, formazione del personale sulla gestione dei conflitti e un piano straordinario di assunzioni per colmare la carenza di circa 175mila infermieri.

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