Non ce l’ha fatta Erika Pioletti, la 38enne di Domodossola travolta dalla folla di Piazza San Carlo durante la proiezione della finale di Champions League. Una morte che ferisce la città, la sindaca Chiara Appendino ha proclamato il lutto cittadino nel giorno dei funerali. La procura di Torino ha modificato l’ipotesi di reato contestata verso ignoti: da lesioni plurime a omicidio colposo.
Ancora poche risposte e molti dubbi sui fatti di sabato sera in piazza San Carlo, quando durante la finale di Champions League qualcosa è scattato nella folla e ha creato il panico tra i 30mila tifosi presenti. 1527 i feriti, di cui tre gravi: il piccolo Kelvin, uscito nel pomeriggio dal reparto di rianimazione e trasferito in chirurgia, una donna di 60 anni. Intanto l’Asl di Torino, seguendo la scia di quella di Cuneo, ha annunciato l’attivazione di un percorso di sostegno psicologico per chi era in piazza sabato: è di ieri sera l’annuncio in Consiglio Regionale dell’assessore Augusto Ferrari.
Ieri il ministro degli Interni Marco Minniti, in visita ai feriti più gravi, ha posto nuovamente l’accento sui “metodi di prevenzione e gestione del panico”, che consistono nel mettere d’accordo l’incolumità e la sicurezza dei cittadini. Secondo Minniti il collegamento tra Torino e Manchester c’è, ed è la paura: “Là c’è stato l’attacco, qui s’è innescata la paura: l’effetto che i terroristi volevano creare lo abbiamo avuto noi”. Si espone anche il Presidente della Regione Sergio Chiamparino, che condanna la mancanza di una catena di comando operativa in piazza e suggerisce “l’istituzione in Comune di una commissione d’inchiesta per capire che cosa è accaduto”.
Le forze di minoranza a Palazzo Civico ieri hanno invocato un’indagine per verificare se sono state rispettate le norme di sicurezza: la mozione sarà depositata domani dai capigruppo, e richiederà l’istituzione di un organo di verifica interno alla città che con un’indagine lampo possa portare a una soluzione. Una richiesta che la sindaca Chiara Appendino ha intenzione di accogliere, per provare l’estraneità della propria amministrazione dai fatti.
Futura News ha approfondito i motivi del panico ascoltando tre esperti di psicologia delle folle, che hanno raccontato dell’effetto “stampede” o “fuggi fuggi”.
Attualmente l’indagine fa capo alla Procura, mentre la Questura di Torino sta procedendo con la visione dei filmati e la raccolta di testimonianze di chi c’era.