È morta la notte del 24 febbraio Fernanda Carlevarini, “figlia di suo padre e di Pertini”. Partigiana e antifascista, era nata a Savona nel 1928, ma si considerava torinese. Staffetta per la resistenza, è sempre stata una militante di base in prima linea. A Torino è stata attiva nella sezione di Mirafiori Sud, pronta a spendersi per compagni e compagne.
Sergio Chiamparino, ex sindaco di Torino ed ex presidente della regione Piemonte, ne ricorda il coinvolgimento politico. “Dal 1994 mi è stata accanto in tutte le campagne elettorali. Nella sua zona era molto conosciuta, dai banchi di piazza Bengasi a via Millelire. Entravamo in ogni negozio e in ogni bar, magari dopo aver bevuto un caffè da lei: era una presenza continua e costante”, dice Chiamparino.
“Ad ogni porta e ad ogni campanello trovavamo persone accoglienti, proprio perché eravamo con Fernanda. Godeva della fiducia del quartiere, che un tempo non era una zona facile.”, continua l’ex sindaco.
Durante la campagna del 2019 per le regionali ha collaborato con moltissime telefonate. Iniziava a non stare molto bene e Chiamparino le ha fatto visita a casa. La Repubblica descrive così l’abitazione di via Monastir e la sua proprietaria: “sembra un museo, foto dei segretari dal Pci in poi alle pareti, medaglie dell’Anpi, cartoline del Che, foto con i compagni del Primo Maggio e del 25 aprile. Fernanda Carlevarini ha 91 anni e ha sempre rinnovato la tessera dal dopoguerra, prima Pci, poi Pds, poi Ds e poi Pd. Sempre fedele alla linea”. Chiamparino la ricorda in prima fila al concerto di Edoardo Bennato ai giardini Colonnetti, nel 2003.
In un’intervista del 2020, Carlevarini ha raccontato di aver preso parte alla Resistenza da giovanissima perché aveva “un buon padre che seguiva Pertini”. Descrive i ricordi della guerra come indelebili e mostra la sua preoccupazione per “l’indifferenza e il fascismo” del presente. Aveva già tutto pronto per la sua morte: “una bandiera del Pd per la cassa e un fazzoletto dell’Anpi al collo”.
Fernanda Carlevarini