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Addio a Boniperti: sui social il cordoglio del mondo del calcio e della politica

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“Addio, Presidentissimo”. Il saluto della Juventus a Giampiero Boniperti, scomparso la notte scorsa a 91 anni, è una carezza affettuosa nei confronti di un simbolo. Su Twitter la società bianconera ha scelto di usare poche parole, ma dal significato profondo, per ricordare un uomo che è stato prima calciatore, poi dirigente e presidente.
“Vincere non è importante, è l’unica cosa che conta” aveva detto un giorno per spiegare lo spirito di chi indossa la maglia più titolata in Italia: una frase che è diventata un mantra per tutto il popolo juventino.

Da calciatore, Boniperti ha dedicato tutta la carriera alla “sua” Juventus, indossando la divisa a strisce dal 1946 al 1961. In campo, 178 reti in 443 presenze, 5 scudetti, 2 Coppe Italia e il titolo di capocannoniere della serie A nel 1948. Con la Nazionale azzurra ha siglato 8 reti in 38 partite e partecipato a due edizioni dei Mondiali, nel 1950 e nel 1954.
Fuori dal rettangolo verde, è riuscito a stabilire un legame inscindibile con la tifoseria juventina e un’amicizia particolare con gli Invincibili del Grande Torino. Nei suoi racconti, le cene con il “Trio Nizza” formato dai granata Valerio Bacigalupo, Danilo Martelli e Mario Rigamonti e la stima – reciproca – con Valentino Mazzola. Una sana rivalità sportiva, quella di Boniperti con il Torino, che sui social ha voluto onorare la memoria di un avversario che non è mai stato nemico.

Il ricordo di Boniperti ha unito il mondo del calcio con quello della politica. L’ex presidente della Juventus, infatti, è stato europarlamentare dal 1994 al 1999, prima con il gruppo Forza Europa e poi con Unione per l’Europa e il Partito Popolare Europeo.
Dall’Inter alla Figc e il Coni, da Matteo Salvini a Giorgia Meloni e alla sindaca torinese Chiara Appendino: il cordoglio unanime per ricordare un gigante della storia italiana, campione in campo e anche fuori.