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Una redazione lavora in modo efficiente quando riesce a comprendere il valore del gruppo. Nelle esperienze professionali, spesso risulta difficile avere fiducia nei colleghi: pregiudizi e impressioni superficiali pesano negativamente. Al contrario, conoscere le persone con cui si condivide un percorso è il primo passo per concedergli credito. Proprio per questo le redazioni hanno successo se si ha il coraggio di affrontare le relazioni interne con serietà e serenità, perché i problemi nascono tra le persone, non tra i ruoli professionali.

Sospensione del giudizio: il passaporto di EssereUmani

La Torino che oggi ti accoglie dalla stazione di Porta Susa e dei Flixbus è molto diversa rispetto ad alcuni anni fa. Tra Politecnico, Officine Grandi Riparazioni e il grattacielo Intesa SanPaolo, il quartiere Cit Turin ha dismesso da tempo il volto di un tempo. Solo una struttura non ha cambiato facciata per chi arriva in città: l’istituto penitenziario Le Nuove. Tuttavia, il vecchio carcere ha già dismesso da tempo la funzione originaria, e oggi le porte sono aperte al pubblico. 

Bussando dall’entrata di via Borsellino compare Juri Nervo, il presidente di EssereUmani Onlus. Nata nel 2015 e composta interamente da volontari, da oltre sei anni opera negli ambienti carcerari, considerati i più soggetti a rischio di disumanizzazione. Abitando i luoghi di detenzione, l’associazione si professa come un movimento di giustizia sociale che cerca di portare un cambiamento attraverso le parole, depositarie di un significato profondo.

Chi oggi ha a che fare con il carcere è infatti stigmatizzato, e il lavoro di Nervo è superare questo passaggio, affermando il non giudizio. “Il giudizio è il dito nella singole persone. Quando ci sbagliamo, ci si giustifica di solito, ma se sbaglia qualcun altro si punta il dito in un altro modo. In Grecia mi hanno raccontato che noi italiani abbiamo il vizio di additare gli altri, ma senza sapere che, facendo così, le altre tre dita finiscono per puntare solo su di sé”.

Una missione che passa anche attraverso la prevenzione, operata sopratutto nelle scuole tramite un secondo progetto dell’associazione. “EssereUmani – spiega Nervo – oltre al mondo del carcere, collabora con gli istituti scolastici e nel mondo dell’educazione. Questo perché crediamo che sia un terreno fertile per creare cambiamento sia tra i ragazzi che con i docenti, in una chiave di comunità educante. Con il progetto Mediamente Bullo si porta addirittura la chiave della mediazione dei conflitti in risposta ai problemi di bullismo e cyberbullismo”.