Non si tratta solo di tornare a correre dietro un pallone con gli amici. Lo sport è stato uno dei settori presi maggiormente di mira durante l’ultimo anno, l’attività fisica è stata spesso identificata come un atto superfluo, senza comprendere quanto sia determinante per la nostra salute fisica ed emotiva. Da lunedì 26 aprile in zona gialla sarà possibile tornare a praticare gli sport di contatto all’aperto. La partita di basket al parco o il calcetto del giovedì sera saranno nuovamente possibili, e le strutture e associazioni sportive torinesi vedono finalmente un po’ di luce.
“Siamo stati abbandonati – lamenta Angelo Frau, il presidente dell’associazione sportiva dilettantistica Cit Turin Lde – , in un anno non ci è mai stato concesso un incontro con il Comune o con l’Assessore allo sport”. E sul fronte aiuti economici non è andata meglio. “In quanto associazione abbiamo ricevuto solo 3mila euro dalla Regione, e ci siamo addirittura visti recapitare delle bollette dal Comune di Torino – continua Frau – e nemmeno il Coni o la Federazione italiana giuoco calcio si sono mossi in tal senso”. I campionati dilettantistici giovanili sono fermi da mesi, e la Federazione non ha rimborsato le spese d’iscrizione ai tornei. Per le associazioni e circoli sportivi è stato difficile andare avanti. Lo hanno fatto soprattutto per i più piccoli, che sono stati privati dello sport quale strumento di crescita e socialità. A loro pensa Paolo Frau quando li vede entrare nel centro sportivo: “C’è stato un abbandono totale dei ragazzi, hanno bisogno di riscoprire il sentimento di libertà che si vive anche grazie allo sport. Abbiamo messo a disposizione delle famiglie uno psicologo, spero vivamente che la Figc faccia ripartire i campionati, per i bambini sarebbe fondamentale tornare a respirare l’atmosfera delle loro competizioni”.
Alla delusione per la percezione di abbandono, fa da contraltare un riscontro positivo da parte degli utenti, che hanno risposto presente non appena sono state riaperte le prenotazioni di campi e attività. Le strutture della Cit Turin sono già occupate per tutta la prossima settimana, e anche i telefoni del centro sportivo del Collegio San Giuseppe hanno ripreso a suonare insistentemente. “Siamo molto fiduciosi da questo punto di vista, la gente ha voglia di muoversi e di tornare a giocare – le parole di Silvio Biasiotto -, i nostri iscritti si fidano di noi e sanno che rispettiamo tutti gli standard di sicurezza”. Proprio il Collegio San Giuseppe ha risentito parecchio della chiusura dell’ultimo anno: “Non abbiamo avuto accesso ad alcun ristoro dall’Agenzia delle Entrate, e abbiamo fatto uno sforzo importante per lasciare agli agonisti la possibilità di allenarsi durante questi mesi, perdendo circa 20mila euro al mese”. Visto che non è stato possibile rimborsare gli iscritti che non hanno potuto usufruire delle strutture, il Collegio ha promesso dei voucher da utilizzare appena sarà possibile, ma nel futuro si tradurranno in mancato fatturato. “L’unica promessa che ci è stata fatta sono 3000mila che dovrebbero arrivare dalla Regione, ma ancora non si è visto nulla”, conclude Biasiotto.
Prima di riassorbire i colpi della pandemia il mondo dei circoli e centri sportivi ci metterà diverso tempo, ma già da lunedì 26 migliaia di ragazzi potranno tornare a vivere quelle sensazione di libertà e di gruppo che solo lo sport può regalare, e la monotonia degli schermi a cui si sono abituati diventerà pian piano un ricordo.