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A Torino otto contratti su dieci sono a tempo determinato

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“C’è un problema nel mercato del lavoro: otto contratti su dieci, a Torino, sono a tempo determinato. Bisogna agire. E invece il provvedimento sull’autonomia differenziata approvato dal governo Meloni è una condanna perché da più autonomia alle regioni amplificando le differenze tra le diverse aree d’Italia”. La denuncia arriva da Gabriella Semeraro, segretaria generale della Cgil Torino, che, giovedì 1 febbraio, nella sede della Camera del lavoro, è intervenuta alla tavola rotonda “Tra autonomia differenziata ed elezione diretta del Presidente del Consiglio – Per un’altra idea di Repubblica fondata sul lavoro e la coesione sociale”, organizzata dalla Cgil nazionale e giunta alla sua terza tappa.

Semeraro cita i dati dell’Osservatorio sul mercato del lavoro della Città. “Bisogna fare investimenti specifici per potenziare il settore del lavoro in ciascuna regione – dice – e non abbandonarle a se stesse, lasciando il compito al mercato”.

Il senatore del Pd Andrea Giorgis, costituzionalista, rincara la dose: “Il governo non capisce che il provvedimento graverebbe anche sulle regioni più sviluppate. Gli analisti sono convinti che avere disuguaglianze così marcate tra le diverse parti d’Italia sia un prezzo da pagare per lo sviluppo nazionale. Ma sbagliano, perché l’unica cosa da fare per aiutare il Paese tutto è, invece, potenziare i servizi in maniera centralizzata, riducendo le differenze tra le regioni.”

Sulla stessa linea è intervenuto anche Marco Grimaldi, deputato alla Camera per Sinistra Italiana. “Il Piemonte deve risolvere i suoi problemi, in primis riguardo alla sanità e al problema delle borse di studio in ritardo piuttosto e l’autonomia differenziata certo non è la soluzione.”

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