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A palazzo Barolo spunta il Pop-App Museum

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A palazzo Barolo apre le porte un museo nel museo, con un viaggio nella magia dei libri animati. Il Pop-App museum rende omaggio agli effetti ottici tridimensionali che hanno fatto la storia dell’animazione, come precursori globalizzati delle moderne applicazioni digitali e prende forma all’interno del Musli (Museo della Scuola e del Libro per l’infanzia).

Il percorso chiude un cerchio aperto nel 2017 dalla Fondazione Tancredi Barolo insieme all’Università La Sapienza di Roma. Ma, come spiega il presidente della fondazione Pompeo Vagliani, “siamo solo all’inizio e continueremo a crescere: palazzo Barolo è una calamita di cultura”.

Il primo capitolo del nuovo percorso è la mostra “Sempre Allegri bambini! Lothar Meggendorfer e il libro animato in Italia tra Ottocento e Novecento”, visitabile da domani fino al 28 giugno 2026.

Le nuove sale del Pop-App Museum

Nato nel 2002, il Musli raddoppia così grazie al Pop-App museum: sono sei le nuove sale messe a disposizione dall’istituzione benefica Opera Barolo, di cui quattro restaurate ad hoc e due in cantiere per la stagione 2026/2027. Un percorso di lunga durata per un polo culturale che ha visto “il suo bambino crescere con evidente personalità – spiega Vagliani – in una città che è culla dell’educazione”.

Nato nel 2017, Il progetto “Pop-app” è cresciuto al fianco  dell’International Centre on Interactive Books, che sostiene la ricerca scientifica sul mondo dei libri animati, anche attraverso la rivista Jib. Da lì, l’entrata in gioco di altri attori, come il polo di animazione del Centro sperimentale di cinematografia, e il punto di arrivo con il nuovo museo, valorizzato da un patrimonio di oltre 1500 libri, la più  importante collezione in Italia a disposizione del pubblico. Inoltre, per la stagione 2026/2027 è in arrivo un allestimento permanente negli spazi del museo e saranno sviluppati nuovi contenuti multimediali, tra cui un database consultabile online sulla collezione di libri mobili del Musli.

Una mostra all’insegna della globalizzazione

“I libri animati sono stati un fenomeno pioniere di globalizzazione. Non si può operare solo a livello locale o nazionale”, afferma il presidente Vagliani. Nati all’alba dell’età moderna, si sono affermati come oggetto ludico nell’Ottocento grazie ai teatrini di carta e valicano i confini arbitrari disegnati sul mappamondo. L’esposizione dedicata al celebre creatore tedesco di libri pop-up, Lothar Meggendorfer, va in questa direzione, a cento anni dalla sua morte. Il pubblico può così tornare bambino, tra figure tridimensionali legate al circo e alle case delle bambole e un focus sulla musica che ha accompagnato la vita e le sue opere.

In più, la mostra a palazzo Barolo offre un itinerario dentro il mondo dell’editoria italiana degli scorsi due secoli, con un accento sugli intrecci internazionali. Tra le opere imperdibili, un tavolo interattivo multimediale che riporta in vita il libro “Pierino Porcospino Vivente”. Sulla scia della mostra, Pompeo Vagliani ha curato la pubblicazione “Lothar Meggendorfer e il contesto editoriale italiano tra Otto e Novecento. Percorsi di ricerca e di valorizzazione di un patrimonio sommerso”, con interventi di studiosi italiani e stranieri.

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