Non è facile prevedere come scriveremo tra quindici anni. Le previsioni, in molte parti del mondo, non sono buone. Il punto debole, su questo sono tutti d’accordo, è la sostenibilità del modello del giornalismo che esiste ora: sono pochi gli introiti pubblicitari che si raccolgono sul web, dove circolano tanti utenti, mentre rimangono stabili quelli provenienti dalla carta, i cui acquirenti continuano a diminuire. Un prodotto sostenibile non può che adeguarsi a questa tendenza, come d’altra parte alcuni giornali stanno proponendo di fare già ora. Il futuro potrebbe vedere l’informazione generalista e le notizie più popolari a disposizione gratuitamente sul web, approfondimenti ed editoriali nell’edizione cartacea o digitale a pagamento. L’unica possibilità che il giornalismo con tutta la varietà di prodotti che copre oggi continui a esistere è una diversificazione di prodotti e di pubblico. Non tutti leggono le stesse cose. In questa maniera, sarebbe facile sfruttare da un lato la velocità tipica del consumo delle notizie online e dall’altro la profondità del long form, che può essere apprezzata appieno da un altro tipo di lettore.