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La parabola di Pininfarina, da carrozziere a icona del design

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Una storia lunga 91 anni, quella di Pininfarina, l’azienda conosciuta per aver firmato le carrozzerie delle autovetture più in voga del secolo: sue la Ferrari Testarossa, l’Alfa Romeo Spider, la Maserati GranTurismo.

Silvio Angori, amministratore delegato di Pininfarina, ripercorre i capitoli più importanti della storia dell’azienda. Dalla produzione iniziale dello “scheletro” e dei rivestimenti per le auto è diventata una piccola casa automobilistica, ma con la crisi del 2008 ha dovuto reinventarsi puntando tutto sul settore del design per vari prodotti: dalle auto e imbarcazioni di lusso, agli edifici, a mezzi di uso comune come bici e monopattini. Un cambio radicale che ha reso necessarie una ristrutturazione interna e, purtroppo, costi in termini di posti di lavoro: dal 2011 al 2021, l’azienda è passata da 5 mila dipendenti a 500.

Torino è e rimane centrale per Pininfarina che, pur avendo divisioni e stabilimenti sparsi nel mondo, conserva il quartier generale a Cambiano. Angori ritiene che, nonostante la crisi del settore dell’automotive, sia possibile una nuova spinta propulsiva per l’indotto torinese. Con i nuovi impegni italiani sulla decarbonizzazione, è necessario da un lato che le aziende siano predisposte al cambiamento, dall’altro che ci sia un “accompagnamento” con politiche industriali adeguate. Essenziale è poi fortificare quella rete intorno all’indotto: maggiori collegamenti con il mondo universitario e, per comunicare al meglio la trasformazione in atto, l’importanza delle relazioni con la stampa.

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