Anche a Torino i lavoratori del settore scolastico sono scesi in piazza per chiedere modifiche al decreto Sostegni Bis, il cui disegno al momento è in Parlamento e attende la conversione in legge. “Il provvedimento”, riporta una nota della Cisl, “è stato predisposto senza alcun confronto con i rappresentanti delle lavoratrici e dei lavoratori, adeguandolo a quanto previsto dal Patto per la Scuola al centro del Paese, sottoscritto lo scorso 20 maggio dal Ministro dell’istruzione Bianchi e dalle confederazioni sindacali.”
In virtù di queste rivendicazioni, le parti sociali hanno proclamato una giornata di presidio unitario a Roma e in tutte le principali città italiane. L’evento si è svolto con il sostegno congiunto di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Anief. A partire dalle 17.30, Piazza Castello ha assistito a una “sfilata di fantasmi” – così è stata definita – a cui hanno partecipato numerosi lavoratori precari, mascherati di bianco e avvolti in drappi, a simboleggiare una sofferenza arrivata al limite per l’intera categoria. I dipendenti del settore sono stanchi di essere relegati ai margini delle priorità di un governo a cui chiedono soluzioni immediate.
La giostra del precariato del corpo insegnanti è stata messa a dura prova durante il biennio compromesso dalla pandemia. In Piemonte, sono molte le cattedre rimaste sguarnite in vista del prossimo anno. Una falla del sistema che rischia nuovamente di essere rattoppata facendo ricorso a un’ulteriore schiera di supplenti. Teresa Olivieri, Segretaria Generale della CISL Scuola Torino, commenta così le previsioni del sindacato:
Al flashmob di oggi hanno partecipato precari, docenti immobilizzati, personale dell’organico Covid e anche il gruppo eterogenamente inquadrato di posizioni comprese nel settore amministrativo, tra cui figurano numerosi facenti funzione.
Le organizzazioni sindacali sostengono che il “Patto per la Scuola” riconosca l’impegno del settore scolastico nei mesi più duri della pandemia. Un riconoscimento che “va concretizzato e tradotto in misure e interventi che assicurino stabilità e continuità al lavoro e il regolare avvio dell’anno scolastico il primo settembre con l’ascolto del mondo della scuola”, commentano i leader delle sigle.
In vista del prossimo anno, i sindacati chiedono che si proceda il più velocemente possibile a stabilizzare la posizione dei precari con almeno 3 anni di servizio, intervenendo sulle modalità di reclutamento e assumendo gli insegnanti chiamati lo scorso anno pescando dalle prime fasce delle graduatorie delle supplenze. Si chiede inoltre di superare i blocchi sulla mobilità del personale, ripristinando l’assegnazione provvisoria annuale che permette agli insegnati in possesso di determinati requisiti di richiedere lo spostamento. Proprio in queste ore, il Partito Democratico sta presentando degli emendamenti per modificare il testo del Sostegni bis e permettere l’assegnazione provvisoria annuale per esigenze familiari.
Un ulteriore correttivo punterebbe a prorogare la presenza dell’organico Covid, e a permettere la formazione delle classi in deroga ai parametri vigenti – riducendo il numero di alunni per classe – in considerazione del perdurare dell’emergenza epidemiologica.