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Ginevra Scudiero: “La Croce Rossa mi ha cambiato”

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Oggi, in vista della giornata mondiale della Croce Rossa, si è tenuto presso palazzo Lascaris, un incontro con i rappresentanti dell’organizzazione per ricordare quanto l’impegno del volontariato sia necessario per la comunità, soprattutto in un periodo difficile come quello che stiamo vivendo.

Tra i partecipanti anche la giovanissima Ginevra Scudiero, 17 anni, studentessa del liceo classico Massimo D’Azeglio, da 2 anni volontaria della Croce Rossa italiana e insignita pochi mesi fa del titolo di Alfiere della Repubblica dal presidente Sergio Mattarella. Ginevra si è distinta nel suo impegno per l’associazione nel fornire farmaci alle persone meno abbienti che non avrebbero potuto permettersi di acquistarli, rendendo così un immenso servizio alla comunità e fornendo un grande esempio per tutti i giovani e non solo.

Durante il suo incontro, ha espresso tutta la gioia e la commozione per il riconoscimento ricevuto ma anche un’immensa gratitudine verso la Croce Rossa che l’ha accolta e le ha fatto sperimentare “un mondo diverso, frenetico, pieno di persone vestite di rosso che aiutano gli altri”. Ginevra, parlando del significato dell’attività, ha raccontato: “Un mio collega e amico una volta mi ha dato un insegnamento: ‘Il volontariato è la più nobile forma di egoismo, si aiutano gli altri e si sta bene'”, aggiungendo: “La Croce Rossa mi ha insegnato cosa voglio fare nella vita. Non voglio solo curare le malattie, voglio prevenirle”.

Il suo intervento, accorato e profondo, è stato accolto da un grande applauso degli astanti. Conversando con Ginevra, si può cogliere la sincerità e la passione che mette nel volontariato, un’esperienza cominciata quasi per caso: “Una mia amica è stata il mezzo per iniziare. Lei già collaborava con la Croce Rossa da un po’ di tempo e mi ha detto che accettavano volontari a partire dai 14 anni. Io avevo il desiderio di iniziare il volontariato, mi sono buttata in quest’occasione ed è stata un’ottima scelta!”

Ricorda ancora con stupore la notizia dell’onorificenza conferitale dal Presidente della Repubblica: “Prima della comunicazione ufficiale da parte del presidente del mio comitato, ho ricevuto un messaggio da un amico, che mi diceva: ‘Ma non ci dici niente della bella notizia?’ e io non sapevo di cosa stesse parlando! Quando ho capito la prima reazione è stata di un imbarazzo totale, ma un imbarazzo positivo, perché non me lo aspettavo. Allo stesso tempo sono davvero fiera, non solo per me, anche per tutte le persone con cui ho collaborato in questo periodo”.

Ginevra rappresenta un esempio di ciò che vuol dire “partecipare”, e ha risposto anche alla nostra call to action Libertà e partecipazione: “Capisco che faccia paura sentire tutto quello che succede in un’associazione grande come la Croce rossa e poi pensare di farne parte. Io l’ho fatto e spero di continuare a farlo fino alla morte. Invito tutti quanti a fare un tentativo, poi è certo che se a una persona quell’attività non piace, non deve continuarla, però i volontari sono il motore della nostra società. Senza di esso moltissimi servizi che noi diamo per scontato non esisterebbero, quindi ritengo che sia una delle cose più importanti che si possano fare. Se uno non se la sente non è da condannare, ma il mio consiglio è di provarci. Non necessariamente nella Croce Rossa; invito tutti a partecipare a qualsiasi attività di volontariato”.

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