Un altro passo che Torino muove per valorizzare la cultura come elemento di aggregazione e agevolarne l’accesso e la fruibilità, grazie a inedite iniziative di creazione di comunità. Si chiama “Cortili ad arte” ed è un evento che si sviluppa nell’ambito delle manifestazioni estive promosse dal capoluogo piemontese con il format “Torino cielo aperto”. Riguarderà circa 350 cortili condominiali di 8 circoscrizioni della città.
Questi luoghi saranno sede di incontri culturali, ricreativi e sociali sostenibili anche dal punto di vista ambientale.
La volontà è quella di sperimentare un nuovo tipo di eventi su spazi non specificatamente destinati ad attività culturali, di spettacolo e di intrattenimento, per dar vita ad iniziative culturali diffuse e a livello microurbano, per esempio all’interno dei cortili condominiali privati.
L’operazione di selezione definitiva sarà effettuata su due livelli: una chiamata pubblica rivolta agli artisti ed una richiesta di adesione ai condomìni coinvolgendo in questa operazione le Circoscrizioni e gli amministratori. Questo progetto dovrà valorizzare la partecipazione alla costruzione del programma con i comitati di inquilini e i condomìni, privilegiando contemporaneamente le realtà culturali operative sul territorio di prossimità e la relazione che queste possono instaurare per creare nuovi pubblici.
L’iniziativa, sostenuta dalla Fondazione per la Cultura e realizzata dalla Fondazione Contrada Torino Onlus, in collaborazione con le Circoscrizioni, enti ed associazioni di territorio, non vedrà come protagonisti solo gli artisti ma anche le comunità cui vengono destinate le performance.
“Cortili ad arte – spiega l’assessore della Città di Torino per le Politiche Giovanili e le Pari Opportunità Marco Giusta – è un progetto che svilupperà nuove relazioni tra il territorio e le produzioni culturali, si darà precedenza al processo di coprogettazione tra residenti, lo spazio fisico che potrà essere il cortile ma anche gli affacci, e gli artisti e tendenzialmente promuoverà gli artisti o i piccoli centri di produzione culturale prossimi all’isolato, al cortile o al condominio. Dalla coprogettazione nasceranno eventi che aumenteranno il tema dell’appartenenza e della prossimità, incrementando anche la conoscenza delle risorse nel proprio ambito di residenza. Gli stessi eventi entreranno in un percorso di scambio tra territori, un calendario condiviso, questo per permettere una maggiore conoscenza delle risorse cittadine ed economie di scala sui costi di produzione degli eventi”.