Mettere in piedi una versione rivisitata delle manifestazioni enogastronomiche del “settembre astigiano”. La richiesta formulata ieri, 15 giugno, dal presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e alcuni membri della sua giunta nel palazzo della Provincia di Asti ha spiazzato molti, in primo luogo chi negli anni passati in questo periodo già da mesi aveva avviato i lavori per l’organizzazione. La Douja d’Or, il Festival delle Sagre e il Palio di Asti, gli eventi di fine estate che ogni anno per un paio di settimane richiamano migliaia di turisti da tutto il Piemonte e non solo, secondo Cirio e la sua giunta dovrebbero tenersi anche quest’anno: “Il Piemonte ha bisogno di ripartire e di farlo dai suoi simboli – ha dichiarato il presidente – La Regione farà la sua parte: ogni euro investito su eventi di alto livello ha ricadute dieci volte più grandi se si considera l’impatto su alberghi, ristoranti e attività commerciali, ma anche il valore di promozione per il territorio”.
Il sindaco di Asti Maurizio Rasero, accompagnato all’incontro dal presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti Mario Sacco (appena rinnovato nella sua carica) e dal presidente della Camera di Commercio Renato Goria, ha raccolto la sollecitazione del governatore e l’invito a incontrarsi nuovamente il prossimo 24 giugno con una nuova proposta di formato. Un parziale ritorno sui propri passi rispetto a quanto era stato deciso poco più di un mese fa. Pochi giorni dopo le prime riaperture del 4 maggio, il presidente della Camera di Commercio, l’ente preposto all’organizzazione di Douja e Sagre, aveva infatti annunciato sui giornali locali e con una lettera di aver concordato con il Comune e la Fondazione il rinvio delle manifestazioni al 2021. Discorso diverso invece per il Palio, organizzato direttamente dal Comune: non aveva potuto svolgere gli eventi collaterali della festa patronale di San Secondo a inizio maggio, ma ufficialmente non era ancora stato cancellato.
Nell’ultima diretta Facebook di aggiornamento quotidiano il sindaco Rasero ha sottolineato che la situazione sanitaria in città è notevolmente migliorata rispetto a quando era stato deciso il rinvio. “La Regione ci ha chiesto di gettare il cuore oltre l’ostacolo e il suo sostegno ci fa piacere. Questo non vuol dire che effettivamente le manifestazioni si faranno. I problemi di risorse denunciati da tanti sindaci non hanno risparmiato nemmeno noi. Siamo comunque d’accordo da qui al 24 a riunirci con gli altri enti per proporre delle soluzioni”.
Quali possano essere queste soluzioni, per ora, è difficile ipotizzarlo. La selezione nazionale di vini della Douja d’Or, concorso riconosciuto dal Ministero per le Politiche agricole, è stato sospeso con la quarantena e sicuramente, fanno sapere dalla Camera di Commercio, non potrà essere recuperato. Eventualmente quindi il Salone enologico non sarà accompagnato dalla gara.
Le Sagre richiamano ad Asti, in piazza Campo del Palio, circa quaranta pro loco della provincia. Per favorire il distanziamento, Rasero ha proposto di dislocare i punti ristoro in altre aree della città: ipotesi che secondo gli organizzatori deve fare i conti con problemi logistici e tempi molto stretti.
Per quanto riguarda il Palio, il Collegio dei Rettori dei 21 borghi, rioni e Comuni partecipanti alla rievocazione storica (solitamente costituita da un corteo e dalla corsa dei cavalli che ogni anno assegna al vincitore il palio, un drappo color cremisi) dice di attendere indicazioni dal Comune di Asti: “Abbiamo appena riaperto le nostre sedi con i protocolli previsti per i centri di aggregazione” ha detto il presidente del Collegio Filippo Raimondo. “La speranza di non perdere la nostra manifestazione quest’anno c’è, ma i tempi sono davvero ridotti e le valutazioni sulla fattibilità devono ancora essere condotte”.
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Dal nostro corrispondente LUCA PARENA