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Il Salone del libro all’era del Covid19 si scopre più forte

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Sulle note del trombettista Fabrizio Bosso, durante l’evento conclusivo di SalTo Extra, scorrono le immagini delle edizioni passate del Salone del Libro. Visitatori, lettori, scrittori, musicisti, librai: la comunità del Salone, anche in questa occasione, si è virtualmente stretta intorno alla Torre di Confino, il simbolo più riconoscibile della manifestazione.
Una comunità, quella del Salone, che in questi quattro “extra-ordinari” giorni, si è allargata, come ha commentato il direttore Nicola Lagioia: “Centinaia di migliaia di persone collegate da tutta Italia e anche dall’estero. Una partecipazione travolgente, di cui non potremo non tenere conto”.
I numeri, effettivamente, sono straordinari. In quattro giorni, 140 ospiti da tutto il mondo, più di 60 incontri e oltre 200 librerie in tutta Italia che hanno aderito all’iniziativa SalTo in Libreria. Anche il pubblico non è stato da meno, e ha dato a questa edizione così particolare l’accoglienza che meritava. Gli spettatori sono stati quasi 5 milioni: più di 2 milioni di utenti sono stati raggiunti su Facebook, 2.909.154 sono state le impression (il numero dei passaggi dei contenuti video sugli schermi degli utenti) totalizzate su YouTube. I minuti totali di visione sono stati 64.485 ovvero 2.686 giorni, praticamente sette anni e tre mesi trascorsi con il Salone Extra.
La lunga maratona di domenica, con ospiti come Levante, Baricco, Zerocalcare, gli Eugenio In Via di Gioia e Roberto Saviano, ha catalizzato l’attenzione di moltissimi spettatori, ma tra gli eventi più seguiti ci sono stati anche la lectio inaugurale dello storico Alessandro Barbero, il dialogo tra Samantha Cristoforetti e Valeria Parrella, l’ultimo Montalbano letto in anteprima mondiale da Antonio Manzini e la conversazione con Donna Haraway.

Si può dire, dunque, che nonostante l’emergenza in atto e la crisi globale che ci stiamo preparando ad affrontare, il Salone, anche in questo strano e drammatico maggio 2020, si è ripreso il suo posto, manifestando inaspettatamente tutta la potenza della sua comunità. “È la prova del fatto che Torino ha bisogno del Salone e il Salone ha bisogno di Torino”, ha commentato la sindaca di Torino Chiara Appendino durante l’evento conclusivo. “Da torinese, in questi giorni, per la prima volta, mi è mancato il rumore del Salone del libro”.
Anche il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, è intervenuto domenica: “è un orgoglio del Piemonte. È talmente bello e prezioso che credo vada coccolato e difeso”, ha commentato. “A questo virus, che colpisce il nostro corpo, non dobbiamo permettere di colpire la nostra mente”.
Anche sui social, i commenti di apprezzamento sono stati moltissimi e, soprattutto, corale è stata la gratitudine verso gli organizzatori, che hanno lavorato in tempi rapidissimi per non lasciare Torino senza il suo Salone. “Non essersi arresi è motivo di orgoglio. Aver trovato così tanto consenso ci obbliga a misurarci su un orizzonte più vasto di quanto ci si aspettava”, ha concluso Lagioia.
Per chi si fosse perso qualche intervento degli ultimi giorni, o per i nostalgici, i contenuti rimarranno disponibili gratuitamente sul sito e sui canali social, ma il Salone rassicura: “torniamo presto, promesso”.

 

MARTINA STEFANONI

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