L’università deve ripartire e, per farlo, investirà circa 15 milioni di euro. Questa mattina, 13 maggio, il Rettore dell’Università degli studi di Torino Stefano Geuna, insieme alla Prorettrice Giulia Carluccio e alla Direttrice Generale Loredana Segreto, ha presentato un piano di investimento straordinario per la ripartenza.
“Gli interventi andranno principalmente in due direzioni – ha spiegato il Rettore – da un lato a sostegno delle risorse umane e, dall’altro, dell’innovazione tecnologica”.
Gli investimenti nel “capitale umano”, come l’ha chiamato il Rettore, riguarderanno sia gli studenti che il personale dell’Ateneo. Quattro milioni di euro, in particolare, verranno messi a disposizione per incrementare l’inclusività, per facilitare l’accesso agli studi e ridurre le spese. “Sappiamo che l’accesso all’università è complesso – ha chiarito Geuna – e la crisi attuale acutizza queste difficoltà”. Per aiutare gli studenti e le famiglie, verrà riformulato il calcolo dell’Isee, che non si baserà sullo storico della situazione economica della famiglia, ma sulla situazione attuale e, per cercare di ridurre i costi del materiale didattico, agli studenti verranno fornite credenziali per poter accedere a pubblicazioni online.
Per sostenere la ricerca che, come ha specificato il Rettore, “sta alla base di una didattica di qualità”, l’Università prevede di raddoppiare la quota ad essa destinata arrivando fino a 10 milioni di euro, per incrementare gli assegni le borse di studio.
La crisi attuale ha poi posto l’Università davanti alla nuova sfida del lavoro da remoto. Per questo, un milione di euro sarà destinato all’implementazione del lavoro agile. “Il personale tecnico-amministrativo ha fatto un grande sforzo per mantenere la macchina in funzione nonostante la difficoltà di lavorare da casa”, ha continuato Geuna. “Questa situazione continuerà ancora per un po’, per questo abbiamo bisogno di risorse specifiche per sostenere questa modalità di lavoro”.
Proprio a questa necessità si collega il bisogno di investire anche nell’innovazione tecnologica. Infatti, l’Università destinerà un milione e mezzo di euro per ringiovanire tecnologicamente alcune apparecchiature necessarie per continuare al meglio con la didattica online e per dotare tutte le aule dell’ateneo di servizi streaming che consentiranno agli studenti di seguire in diretta le lezioni. Un’operazione necessaria anche per il futuro, dato che, come ha ricordato il Rettore Geuna, l’Università di Torino accoglie tanti studenti provenienti anche da fuori regione, e durante il prossimo anno accademico verrà garantita a tutti la possibilità di seguire i corsi anche da remoto.
Per il futuro, il Rettore non sembra troppo preoccupato. Il rischio di un calo di iscrizioni c’è ed è inevitabile, ma secondo Stefano Geuna la flessione non sarà così drammatica: “Io non sono così pessimista. Pian piano vedremo la vita riprendere e confido che anche l’università ripartirà. In questo momento, è difficile fare qualsiasi previsione perché dipende da troppi fattori”.
Per sottolineare l’importanza di Unito per la città di Torino, ha poi ricordato che all’inizio del lockdown, quando ancora solo l’Università aveva chiuso, Torino già sembrava vuota, e ha concluso: “Gli studenti avranno un impatto importante anche sulla ripresa della città”.