“Abbiamo applicato le regole che il Governo ha voluto dare all’Italia ma con un’attenzione maggiore affinché vengano davvero rispettate”. Alberto Cirio ha commentato con queste parole l’entrata in vigore dell’ordinanza n.50., firmata sabato 2 maggio dal Presidente della Regione. Il provvedimento recepisce le principali direttive del Governo e stabilisce le nuove regole che – da diverse ore e fino al 17 maggio – portano il Piemonte alla “nuova normalità”, alla Fase 2 dell’emergenza Coronavirus.
Consultabile l’ordinanza n. 50 del Presidente della Regione Piemonte sulla Fase 2 #COVID__19 https://t.co/I2oGOUlNGe pic.twitter.com/rzq3RRlwTq
— regione piemonte (@regionepiemonte) May 2, 2020
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Il Piemonte – seguendo la linea adottata da Attilio Fontana e della regione Lombardia – ha introdotto l’obbligo della mascherina nei luoghi chiusi e in presenza di altre persone. Non è consentito quindi uscire di casa senza alcuna protezione sul volto.
Da questa mattina è possibile visitare i propri congiunti – espressione che è stata al centro di molte polemiche – e gli affetti stabili, andare nelle seconde case per manutenzioni in giornata. Sarà possibile inoltre raggiungere i maneggi dei cavalli per far uscire gli animali dai box, evitando qualsiasi rischio di assembramento.
Nella Fase Due, oltre alla visita ai congiunti, è possibile muoversi anche per motivi di lavoro, “ragioni di necessità” e motivi di salute. Rimane l’autocertificazione per gli spostamenti, aggiornata qualche ora fa dal Viminale con una nuova versione. Il Ministero dell’Interno ha però precisato che è possibile utilizzare anche il vecchio modulo barrando le voci non necessarie. Per chi va a lavorare l’autocertificazione può essere sostituita da un tesserino aziendale.
Si può tornare a correre da soli e mantenendo una distanza di almeno due metri dagli altri. L’attività motoria è consentita anche lontano da casa. Sarà possibile quindi anche fare passeggiate e camminate lungo i sentieri di montagna.
Sarà consentito celebrare i funerali con un massimo di 15 congiunti e una funzione da svolgersi all’aperto, indossando protezioni personali e rispettando le regole del distanziamento.
Tutte le attività sono consentite entro i confini della Regione stessa. Eventualmente ci si potrà spostare fuori dal Piemonte, ma soltanto per motivi di lavoro che siano comprovati e documentabili.
[aesop_chapter title=”Le riaperture ” bgtype=”color” full=”on” video_autoplay=”play_scroll” bgcolor=”#25880f” revealfx=”fromleft” overlay_revealfx=”fromleft”]
Riaprono i negozi di abbigliamento per bambini. Si tratta di una novità per il Piemonte. Nelle altre regioni queste attività avevano aperto già due settimane fa, ma Cirio aveva deciso di posticipare. Stessa sorte per cartolerie e librerie, aperte da questa mattina.
I locali di bar e ristoranti rimangono chiusi al pubblico, ma potranno lavorare all’esterno con un servizio di take away, regolamentato e su prenotazione. La regola fondamentale è quella di evitare che si possano formare assembramenti davanti al locale. A Torino il servizio di take away partirà da sabato 9 maggio, mentre nel resto del Piemonte da oggi.
Colf e badanti rientrano a lavoro. Finora l’attività era limitata solo alla cura degli anziani e delle persone non autosufficienti. Da oggi potranno tornare anche nelle case.
Riaprono gli alberghi, quasi tutti chiusi da inizio marzo. Le imprese di costruzioni, i servizi finanziari, assicurativi e immobiliari e le attività manifatturiere e di servizi alle imprese sono tornate operative da questa mattina. Lo stesso si può dire per gli studi professionali, che possono tornare ad esercitare le loro attività all’interno dei propri uffici.
[aesop_chapter title=”I trasporti ” bgtype=”color” full=”on” video_autoplay=”play_scroll” bgcolor=”#2e880e” revealfx=”fromleft” overlay_revealfx=”fromleft”]
Il trasporto pubblico da oggi torna a funzionare a pieno regime. Non sarà però possibile trasportare il numero di passeggeri di due mesi fa. I posti a sedere sono contingentati e la distanza di sicurezza deve essere rispettata.
Per salire a bordo – come per tutti “i luoghi chiusi” – è obbligatorio l’uso della mascherina. Sono poi vietati gli affollamenti alle fermate e il numero delle persone che potranno salire a bordo oscillerà tra i 20 e i 40 passeggeri, a seconda della grandezza dei mezzi di trasporto.