L’emergenza sanitaria Coronavirus non ferma la catena della solidarietà.
C’è stata la carenza di mascherine, guanti e termometri nei dormitori torinesi per i senza dimora, ma anche il calo inevitabile del numero di volontari impegnati. Gli spazi, però, sono ottimizzati al meglio per garantire la distanza di sicurezza, perciò sono venute meno alcune attività sociali e diurne. Inoltre, disagi hanno riguardato anche i servizi di mensa.
Ma “noi ci siamo!”, assicura Sergio Rosso, presidente degli Asili Notturni Umberto I di Torino.
“Siamo qui per coloro che molto spesso una casa non ce l’hanno e che dunque non sanno dove restare, siamo qui per i “senza tetto”, per i disperati, per gli affamati, per gli indigenti malati e infreddoliti”.
Le case di accoglienza torinesi, dormitori e asili notturni hanno recepito i protocolli e le disposizioni di sicurezza emanate dal governo. Gli Asili Notturni di Torino fanno sapere di aver sospeso l’attività degli studi dentistici. Restano aperti gli ambulatori medici, soprattutto il servizio di pneumologia e di virologia. Per evitare raggruppamenti di persone, la mensa serale è stata chiusa, ma verranno comunque distribuiti al cancello i sacchetti con il pasto serale.
“Resta aperto il dormitorio – garantisce Rosso – anche se stiamo vagliando ulteriori misure di prevenzione e sicurezza. I volontari presenti in struttura portano mascherina e guanti (laddove necessario anche il camice). Sono stati allestiti cartelli informativi (decalogo, informative). È stato predisposto un protocollo d’intervento con l’Università (facoltà di pneumologia e Virologia) e con gli assessorati alle politiche sociali della Regione Piemonte e della città di Torino.
Viene peraltro osservato un Vademecum che prevede che ad ogni potenziale ospite venga misurata la febbre e, laddove venisse rilevato uno stato febbrile, questi verrà isolato nell’ambulatorio medico dopo avergli fatto indossare la mascherina in attesa di disposizioni dell’Autorità Sanitaria. A tal proposito il dormitorio, super igienizzato, accoglie gli ospiti, offrendo loro materiali protettivi, nel caso si accedesse all’ambulatorio per un servizio medico. L’igienizzazione viene sistematicamente eseguita a tutela della salute sia degli ospiti che di coloro che incontrano durante la giornata”.
Mascherine e gel “a profusione”.
La carenza di mascherine contro il Covid-19 è un problema che gli italiani stanno affrontando con grande spirito di intraprendenza realizzandole artigianalmente in casa. Le volontarie degli Asili Notturni sono impegnate a fronteggiare questa mancanza realizzandone a “profusione”, fa sapere il presidente Rosso. Non mancano anche i “gel igienizzanti prodotti da nostri volontari che dispongono di reparti galenici nelle farmacie”.
“È straordinario lo spirito sia dei giovani volontari che degli anziani volontari – conclude Rosso – che incuranti del pericolo sono in prima linea ad offrire sé stessi. E in questo particolare momento storico, eccoli attivi fin dalle 8 del mattino per confezionare da 150 a 200 pasti che verranno distribuiti da asporto alla sera, non essendo possibile servirli all’interno della mensa poiché non si rispetterebbero le distanze”.