Per l’emergenza coronavirus la redazione di FuturaNews si è organizzata per lavorare diffusa sul territorio di appartenenza degli studenti giornalisti praticanti del Master Giorgio Bocca, che ha attivato la formazione a distanza. Per questo le notizie locali dal 12 marzo saranno firmate dai nostri “corrispondenti”, sparsi dal Piemonte alla Lombardia, dall’Emilia Romagna alla Toscana, dal Lazio alla Campania fino alla Puglia e al Friuli Venezia Giulia.
Il “distanziamento sociale” richiesto per contrastare la diffusione del Coronavirus non spegne la solidarietà, anzi la rende ancora più virtuosa. Per aiutare le fasce più deboli e a rischio contagio della popolazione, Comuni e associazioni hanno attivato molte iniziative per portare la spesa e i medicinali a casa delle persone anziane o con disabilità. Tra le tante, diffuse in tutta Italia, eccone tre che uniscono Liguria, Puglia, partendo dal Piemonte.
La carica dei giovani per i bisognosi di Asti
Sono più di cento i giovani astigiani che, a partire da questa settimana, consegneranno a domicilio la spesa e i medicinali agli anziani della città. La proposta è stata lanciata pochi giorni fa dal vescovo Marco Prastaro, promossa dalla Pastorale giovanile della Diocesi e accolta dal Comune di Asti, che si occupa dell’organizzazione. Con l’arrivo del materiale di sicurezza, mascherine, guanti e pettorine nella giornata di ieri, 16 marzo, l’iniziativa è pronta a partire con la soddisfazione di don Rodrigo Limeira, responsabile del servizio pastorale: “La disponibilità dei nostri giovani ci ha riempito di gioia, il loro numero è molto superiore alle richieste che abbiamo ricevuto finora. Organizzeremo dei turni”.
Le domande di assistenza stanno comunque crescendo negli ultimi giorni, con il diffondersi della notizia, come spiega l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Asti Mariangela Cotto: “Solo nella mattinata di lunedì 16 abbiamo ricevuto quindici richieste, due chiamate sono arrivate da Arezzo e da Torino da parte di figli lontani che hanno chiesto un aiuto per i loro genitori di Asti”. In questo periodo complicato anche la mensa sociale e il dormitorio comunale sono stati riorganizzati. I locali della mensa di corso Genova sono chiusi, ma grazie alla collaborazione dei volontari dell’associazione Auser i pasti vengono consegnati direttamente agli assistiti e agli avventori abituali. Il dormitorio di via Fagnano è invece eccezionalmente aperto 24 ore al giorno.
Tra i ragazzi che hanno risposto “presente” all’iniziativa della Diocesi c’è Federica, 24 anni, impiegata a Torino ma da alcuni giorni a casa nel rispetto dei decreti governativi. “Negli ultimi tempi non ho più avuto molte possibilità di fare volontariato. In famiglia siamo noi a fare la spesa per mia nonna di 90 anni, ma pensare ad anziani soli che non sono autonomi o non hanno familiari vicini mi angoscia molto. Ho sentito il bisogno di mettermi al servizio degli altri e di cercare di dare un senso al tempo che stiamo vivendo”. Gesti che testimoniano un’attenzione crescente: “Credo che la difficoltà maggiore sia rassegnarsi a questa reclusione forzata – conclude Federica – facciamo fatica a sentirci privati della nostra quotidianità, ma dobbiamo farlo, sono imposizioni necessarie per un bene comune”.
Gli anziani e le persone con disabilità interessati a chiedere il servizio a domicilio dei giovani astigiani possono contattare la Banca del dono del Comune di Asti al numero 0141 399084 da lunedì a venerdì dalle 9 alle 12.
“La spesa a casa tua!” alle Cinque Terre
La solidarietà non va in vacanza a Vernazza in Liguria. Il secondo dei paesi delle Cinque Terre in questo periodo conta circa 300 abitanti, tutti si conoscono e cercano di collaborare per fronteggiare la quarantena per il Covid-19. Nel paese non ci sono ammalati, ma sono molti quelli registrati nelle vicinanze, a Levanto e La Spezia. Il decreto ministeriale del 9 marzo e il buon senso impongono la quarantena, soprattutto per quella vasta porzione della popolazione vernazzese, i più anziani. Proprio per andare incontro ai disagi dei più vulnerabili, la Pro Loco, insieme al Comune di Vernazza, la Pubblica Assistenza Croce Verde e la Protezione Civile hanno istituito l’iniziativa “La spesa a casa tua”.
La Pro Loco ha cercato di coinvolgere la propria popolazione per cercare volontari che fossero disponibili a portare la spesa alle persone più anziane o immunodepresse, dai generi alimentari a beni di prima necessità e farmaci. La locandina pubblicizzata sulla pagina Facebook di Vernazza ha riscosso molto successo tra gli abitanti, e un gruppo di circa 20 volontari di tutte le età, dai 20 ai 50 anni, ha deciso di partecipare. Le frazioni che vengono raggiunte dal servizio a domicilio sono San Bernardino, Reggio, Muro e Drignana. Circa tre volte alla settimana i volontari raggiungono anche Corniglia, una delle Cinque Terre sotto il comune di Vernazza. Il servizio gratuito necessita solamente di una prenotazione giornaliera chiamando i negozi di riferimento, ed è attivo tutte le mattine dalle 9 alle 12.
Fosca Vercelli, 29 anni, è una delle volontarie che da una settimana dedica il proprio tempo libero per partecipare all’iniziativa solidale: “Io vivo a Vernazza e ho accolto questa proposta perché mi sembra giusto preservare quanto più possibile l’incolumità delle persone deboli e aiutare chi ne ha più bisogno in un periodo di crisi generale come questo. Appena sono venuta a conoscenza dell’iniziativa, ho deciso di candidarmi con entusiasmo perché anche questo gesto contribuisca alla coesione delle persone all’interno del paese”.
Stop alla solitudine in Puglia
Ma la vita continua anche in quarantena. Molte associazioni sul territorio pugliese si stanno impegnando per raccontare le difficoltà di questo periodo. I ragazzi dell’associazione Lucidafollia di Valenzano, per esempio, hanno dovuto annullare la maggior parte delle loro iniziative, come il corso di italiano per cittadini stranieri, ma si sono attivati sul proprio account Instagram con una “challenge” lanciando l’hashtag #acasacolfolle. Si cerca di mantenere vivo il contatto con i propri utenti per combattere noia e solitudine attraverso gli spazi di aggregazione virtuale. Gli utenti sono invitati a postare foto e video per condividere momenti della giornata, sessioni di studio online o consigliare le loro letture preferite. Un incentivo al “buon umore” per sostenere una comunità che cerca di andare avanti nonostante le difficoltà.