Il coronavirus colpisce duro l’economia piemontese, a partire dalle piccole e medie imprese artigiane. Lo dice una indagine di Cna Piemonte che ha intervistato un campione di un centinaio di imprenditori per una prima rilevazione della situazione in Regione. Risultato: alcuni settori, in particolare catering, grafica, fotografia e noleggio con conducente, denunciano un calo del 100% a causa dell’annullamento di tutta la filiera degli eventi, sia pubblici che privati.
Nell’ambito dei trasporti anche gli autobus privati riferiscono un crollo di fatturato pari all’80%, mentre i taxi dichiarano una contrazione del 50% dell’attività. E pure la ristorazione lamenta cali pesanti: dal 30% al 50%.
Nel settore della manutenzione impiantistica la situazione è più articolata. Idraulici e ascensoristi hanno dichiarato di aver subito poche perdite, mentre chi istalla impianti satellitari afferma di aver subito un sostanziale azzeramento dell’attività. La stessa denuncia arriva da una parte delle imprese di estetica e acconciature: per il 57% di loro la situazione è di forte diminuzione e in alcuni casi si parla di un’agenda appuntamenti azzerata.
Ci sono anche settori che si avvantaggiano: il trasporto merci ha visto un aumento tra il 40 e il 50% per le attività connesse all’approvvigionamento della rete distribuita alimentare. È aumentato anche (+30%) il tasso di consegne di acquisti tramite le piattaforme online, soprattutto per quanto riguarda i prodotti per la sanificazione e l’igiene.
Secondo il segretario regionale di CNA Piemonte Filippo Provenzano e il presidente Fabrizio Actis “dai segnali raccolti risulta evidente che occorre un piano energico, immediato e concreto per limitare i danni diretti e indiretti che l’emergenza in atto può produrre alle attività economiche, rivolgendo gli interventi anche alle imprese rivolte al territorio piemontese che ha evidenti connessioni con il resto del sistema produttivo del nord Italia”.
“Fisco, credito, previdenza, ammortizzatori sociali sono i principali ambiti in cui servono provvedimenti straordinari – hanno continuato -. Infine, occorre sensibilizzare i cittadini-consumatori affinché adottino comportamenti ordinari che possano contribuire al normale svolgimento delle attività produttive e commerciali”.
A fine febbraio l’assessore alla Sanità Luigi Icardi aveva annunciato la richiesta dello stato di crisi per le imprese colpite dall’emergenza coronavirus. Fondi straordinari, sospensione dei mutui e delle scadenze fiscali e contributive, cassa integrazione straordinaria per gli operatori di commercio e turismo.
Ma c’è anche chi si rivolge direttamente ai cittadini. Ascom ha pubblicato un vademecum per invogliare i torinesi a tornare in bar e ristoranti. Titolo, “Cosa posso fare oggi? Consigli per una giornata perfetta nonostante il Coronavirus”. L’associazione di categoria ha anche inviato una lettera ai parlamentari piemontesi per chiedere un piano per la promozione del turismo.
Anche club, circoli e locali di Torino hanno voluto far sentire la propria voce, chiedendo alla Sindaca Chiara Appendino ammortizzatori sociali e provvedimenti finanziari: “Se chiudiamo, Torino si spegne” le hanno scritto in una lettera.