“Pubbliche dichiarazioni e tweet sul dipartimento, sulle persone del dipartimento, sui casi pendenti e sui giudici davanti a cui abbiamo le cause, mi rendono impossibile fare il mio lavoro”. In un’intervista a ABC news, il segretario alla Giustizia William Barr, uno dei più fedeli ministri di Donald Trump, replica, con inusuale durezza, al capo della Casa Bianca, per i suoi tweet contro i giudici e il dipartimento della Giustizia.
Lo scontro tra i due è nato all’inizio di questa settimana, quando i procuratori federali hanno chiesto una condanna severa, dai sette ai nove anni di carcere, per un vecchio amico di Trump, Roger Stone, accusato di aver mentito sotto giuramento per proteggere il presidente dallo scandalo Russiagate. Trump ha preteso nei giorni scorsi che il Dipartimento della giustizia ritrattasse la decisione dei suoi procuratori.
Who are the four prosecutors (Mueller people?) who cut and ran after being exposed for recommending a ridiculous 9 year prison sentence to a man that got caught up in an investigation that was illegal, the Mueller Scam, and shouldn’t ever even have started? 13 Angry Democrats?
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) February 12, 2020
Congratulations to Attorney General Bill Barr for taking charge of a case that was totally out of control and perhaps should not have even been brought. Evidence now clearly shows that the Mueller Scam was improperly brought & tainted. Even Bob Mueller lied to Congress!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) February 12, 2020
Barr, che inizialmente ha ceduto alle pressioni del presidente, ieri però l’ha attaccato esplicitamente in diretta tv. Quella tra Barr e Trump è una rottura grave all’interno dell’amministrazione. E dagli effetti imprevedibili. Il predecessore di Barr, Jeff Sessions, era stato costretto ad andarsene perché secondo il presidente Trump non lo aveva difeso abbastanza durante il Russiagate.