Unito sempre più arcobaleno: dal supporto al Gay Pride cittadino al primo corso di storia dell’omosessualità attivato al Dams. L’Università degli studi di Torino dedica alla sua comunità di studenti Lgbt+ e non solo, diverse iniziative.
«Possiamo distinguere tra iniziative culturali, strumenti di inclusione e servizi di supporto e contrasto alle discriminazioni – spiega Chiara Ghisleri presidente del Comitato Unico di Garanzia (Cug) per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni dell’Università degli studi di Torino, istituito nel 2010. «Dal punto di vista delle iniziative culturali, l’Università di Torino
è il primo Ateneo ad aver attivato un corso di Storia dell’omosessualità. Negli ultimi anni il Cug dell’Ateneo, in collaborazione con il Politecnico, ha realizzato incontri aperti a chi lavora e studia in Unito, ma anche alla cittadinanza tutta, in preparazione al Pride cittadino e, nel corso degli ultimi anni, l’università ha partecipato attivamente alle iniziative di sensibilizzazione, in concomitanza con la ricorrenza del Transgender Day of Remembrance (Tdor) in ricordo delle vittime di omo-transfobia».
Le iniziative non sono solo cultuali: tra gli strumenti di supporto agli studenti, l’Università di Torino è stata la prima in Italia, nel 2003, a dare la possibilità del doppio libretto agli studenti in transizione. «Quella prima esperienza si è trasformata negli anni, in relazione alle innovazioni del sistema didattico e degli aspetti amministrativi di supporto – spiega Ghisleri – «Dal 2015 è attivo il regolamento Carriera Alias che comporta l’assegnazione di un’identità provvisoria, transitoria e non ancora consolidata, e permette di rilasciare a chi lo
richiede un nuovo tesserino di riconoscimento che indica il cognome e il nome scelto dallo studente e la matricola universitaria. L’attivazione della procedura, dell’accordo di riservatezza, prevede, ad oggi, l’attestazione di presa in carico del/della richiedente da parte di una struttura sanitaria che si occupi di Disforia di genere, per l’attivazione di un percorso psicoterapeutico e medico al fine di consentire l’eventuale riassegnazione del sesso, ai sensi della legge 164/1982».
Secondo i dati dell’università, negli ultimi due anni, si sono avvalsi della carriera alias 15 studenti, con una prevalenza di transizioni dal sesso femminile a quello maschile, anche perché alcune persone ottengono la sentenza del tribunale che rettifica l’attribuzione del sesso prima della fine del percorso di studi.
Accanto ai servizi specifici è sempre attivo lo sportello di supporto psicologico che si occupa di gestire le problematiche relative a situazioni di discriminazione di genere o basate sull’orientamento sessuale. Unito mette a disposizione di studenti e dipendenti una figura specifica: la Consigliera di fiducia, una persona esterna all’Ateneo, con formazione di tipo giuridico, che può essere consultata per avere informazioni in caso di discriminazioni e molestie.
Rispetto al territorio, l’Ateneo collabora da anni con il Coordinamento Torino Pride e, a seconda delle iniziative, coinvolge i soggetti territoriali che rappresentano una rete importante di riferimento e sostegno per la comunità Lgbt+. Primo fra tutti il Servizio Lgbt del Comune di Torino.
L’Università va avanti su questa strada anche per il 2020: «Servono una crescente collaborazione e una costruzione dei progetti culturali così come di altre azioni capaci di rispondere ai bisogni emergenti – chiarisce Chiara Ghisleri – Sul piano della Carriera Alias, stiamo già lavorando a una possibile estensione del suo uso per alcuni servizi del Comune. Sarà necessario inoltre rivedere il Regolamento tenendo
conto delle evoluzioni di questi accordi a livello nazionale oltre che delle richieste che arrivano da studenti e studentesse».
Articolo tratto dal Magazine Futura del 22 gennaio 2020. Leggi il Pdf cliccando qui