“La sostenibilità non è una moda, il 2030 è il nostro presente” così Francesco Profumo, presidente della Compagnia di San Paolo, ha sintetizzato il senso delle linee programmatiche 2020 della fondazione. Un obiettivo che punta a un cambio di passo qualitativo, ma senza dimenticare i numeri, tutti in crescita. Quelli del passato e quelli del futuro.
Da un lato, infatti, la Compagnia ha deciso di incorporare nei propri progetti i 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, lanciando anche un percorso di aggiornamento organizzativo che prevede la trasformazione degli attuali parametri di intervento in obiettivi e missioni.
Dall’altro ha presentato un bilancio delle erogazioni del quadriennio che si è appena chiuso in crescita del 20% rispetto a quanto programmato (720 milioni di euro in quattro anni contro i 600 previsti) e ha annunciato, per il 2020, un budget di stanziamenti da oltre 180 milioni, contro i 172,3 del 2019. “Il 20% in più nonostante una fase non così positiva per l’economia e per le Borse”, ha sottolineato Profumo, che ha anche rimarcato come la fondazione di corso Vittorio Emanuele abbia “incrementato il patrimonio di 520 milioni, il 60% in più rispetto a quanto previsto dalla legge”. Ora il patrimonio raggiunge i 7,2 miliardi di euro: negli ultimi cinque anni ha generato più di 300 milioni di euro all’anno, negli ultimi dieci, Compagnia ha accresciuto il patrimonio del 12% e le erogazioni del 33%, per complessivi 1,6 miliardi distribuiti sul territorio.
Il cambiamento qualitativo non è meno importante. Compagnia di San Paolo è la prima fondazione in Italia ad aver deciso di dotarsi di un modello organizzativo ispirato esplicitamente alle direttive dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Il contrasto alla povertà, il benessere, l’attrattività territoriale, l’educazione e la partecipazione civico democratica insieme alla collaborazione con le istituzioni pubbliche sono temi in cui la Fondazione è storicamente impegnata. “La Compagnia – ha detto Profumo – lavora con due mani, in una c’è il patrimonio finanziario e nell’altra le fondazioni con la loro vocazione filantropica. Noi siamo partiti mescolando queste due mani della compagnia, anche attraverso l’incontro tra persone che hanno esperienze e competenze diverse. Per raggiungere gli obiettivi, siamo partiti da tre pilastri: l’educazione, l’innovazione e lo sviluppo. All’inizio del nostro percorso l’orizzonte era il territorio, oggi parliamo di comunità” ha concluso Profumo.