Un luogo che non si occupi solo dell’ambiente ma che conservi anche la storia delle persone. Questo è l’Ecomuseo della circoscrizione 6, in Barriera di Milano, un edificio poco conosciuto anche per i residenti della zona, nato più di trent’anni fa come sostegno per le giovani partorienti. Da oggi cambia volto: non solo museo ma anche laboratorio. Nasce, infatti, un progetto che coinvolge scuole e associazioni del territorio, che si concluderà solo a fine anno scolastico. Vi partecipano il centro Alma Mater – Centro interculturale delle donne, Re.Te Ong, Amici dell’Ecomuseo, e le scuole primarie Anna Frank, Giovanni Cena, Erich Giachino, XXV Aprile e la secondaria Norberto Bobbio.
Attraverso l’interazione tra museo, associazioni e scuole nasce un percorso formativo per bambini e ragazzi, che porti alla scoperta del proprio territorio tramite alcuni elementi chiave come sostenibilità ambientale, diritti, cittadinanza. “Sono state le stesse associazioni a richiedere un ruolo più partecipato da parte del museo, per anni un luogo poco utilizzato – ha affermato la presidente della Circoscrizione 6 Carlotta Salerno durante la presentazione del progetto -. L’elemento di partenza è la scuola, affinché l’ecomuseo diventi non solo occasione di memoria ma anche di formazione ed esperienza.”
Ad aprire l’iniziativa, che ha come slogan “Storie, volti e progetti del nostro territorio”, sarà la prima mostra allestita all’interno dell’Ecomuseo “Memorie di scuola” a cura di Adriano Barbieri, dedicata alla storia della scuola, fino al 14 febbraio.
L’offerta formativa del progetto dedicata ai bambini è caratterizzata da diversi laboratori artistici, culturali e ambientali sull’analisi di stili di vita sostenibili e alimentazione consapevole.Tra i progetti speciali dedicati agli adulti si distinguono i corsi di formazione teatrale semi-professionale e l’Archivio della memoria storica della Circoscrizione 6. Tutti i cittadini e le cittadine del quartiere sono invitati a ricostruire l’identità del territorio tramite proprie fotografie, manifesti, stampe, diari e lettere private. Nasce a Torino un museo non solo da visitare, ma in cui è necessario partecipare.
