Oltre i confini. Una lunga bandiera arcobaleno avvolge l’intero pianeta: è il simbolo scelto per il Torino Pride 2019 insieme allo slogan “Over the Borders”.
Il 15 giugno per le strade di Torino sfilerà la marcia dei diritti della comunità Lgbt per la 13esima volta. “Quest’anno abbiamo lavorato per costruire una manifestazione antifascista, antirazzista e intersezionale” ha affermato la coordinatrice di Torino Pride Giziana Vetrano nel corso della conferenza stampa di presentazione di martedì 4 giugno. Rispetto alle precedenti edizioni ci sarà un’importante novità: ai politici presenti alla parata sarà chiesto di firmare il documento politico redatto dal coordinamento Piemonte Pride, che contiene le rivendicazioni della comunità Lgbt ma affronta anche i temi della salute, dell’ambiente, del lavoro e dei flussi migratori. “Nel 2019 sono ancora troppe le richieste rimaste inascoltate rispetto ai diritti civili e sociali e, per questo, è necessario lottare per ciò che manca, proteggere i diritti e le conquiste che non bisogna dare per scontati – ha dichiarato Vetrano – Chiediamo ai politici una presa di posizione forte che ci porti a raggiungere le nostre rivendicazioni”.
L’appuntamento per l’inizio della parata sarà alle 16.30 in corso Principe Eugenio angolo Piazza Statuto, per arrivare fino in piazza Vittorio Veneto dove si alterneranno performance musicali e interventi di politici e attivisti che aderiranno alla marcia.
Presenti in conferenza stampa anche le istituzioni. L’assessore comunale Marco Giusta ha confermato che sottoscriverà il documento politico e ha rinnovato il suo sostegno alla manifestazione: “Il superamento del confine è elemento trasversale di tutte le lotte che chiedono riconoscimento dei diritti contro il pregiudizio”. Giusta si è unito agli organizzatori del Pride nel ringraziare pubblicamente l’assessora regionale uscente Monica Cerutti per il lavoro fatto in questi anni per la difesa dei diritti: “Le istanze di uguaglianza e non discriminazione devono essere portate avanti da tutte le istituzioni” ricorda. Monica Cerutti ha salutato la sala con “l’auspicio che la cultura dei diritti possa procedere al di là dei colori politici e che il Piemonte possa continuare ad essere una casa dei diritti”.
Quest’anno il Pride arriva proprio nei giorni di passaggio dell’amministrazione regionale e la richiesta di firmare l’ambizioso documento politico del Torino Pride non è scontata, soprattuto per la giunta regionale di centro-destra che si insedierà nelle prossime settimane. Una cosa è certa, avvisa Vetrano: “Restiamo disponibili e aperti al dialogo ma saremo irremovibili perché non vogliamo tornare indietro. Non partiamo con il pregiudizio ma ci aspettiamo che dall’altra parte ci sia lo stesso atteggiamento”. Il dialogo continuerà durante il Pride del 15 giugno e nelle altre iniziative arcobaleno dei prossimi anni, con la convinzione che i diritti dovrebbero superare qualsiasi colore politico.