“Una ricerca che abbiamo commissionato a Swg rivela come l’80% degli intervistati abbia risposto con “Molto” e “Abbastanza” alla domanda: “Credete che le fake siano un problema della societa? É aumentata del 13% la paura di incappare in fake news durante la navigazione online. Gli utenti si sentono più vulnerabili e credono che online vengano usati linguaggi d’odio che favoriscono l’estremizzazione delle opinioni”, afferma Tiziana Montalbano, social media di Parole O_Stili e tra le fondatrici del progetto.
Oggi, venerdì 31 maggio, e domani, sabato 1 giugno, a Trieste si svolgerà il progetto Parole O_Stili, giunto alla sua terza edizione e a cura dell’omonima organizzazione no profit costituita da formatori ed esperti della Rete. Nei due giorni confronti e panel sui temi delle competenze digitali e dei linguaggi ostili, animeranno il capoluogo friulano. L’obiettivo e mettere un freno al cyberbullismo, alle fake news e al revenge porn, e sensibilizzare contro la violenza delle parole.
“L’hate speech (incitamento all’odio ndr) per essere contrastato ha bisogno di maggiore cultura ed educazione, a partire dalle scuole. Inoltre, la violenza verbale è presente in molte situazioni online e talvolta anche offline. Nell’ambiente online spesso si ha una polarizzazione forte. Dobbiamo creare una sensibilità diversa per una cosa che nasce molto spesso come presa in giro o scherzo. Dobbiamo tutti impegnarci a formare una cultura che impari ad accettare l’altro e la diversità”, sostiene Giovanni Boccia Artieri, sociologo dei media digitali e Internet Studies all’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, tra i relatori dell’evento.
Per sensibilizzare le persone all’utilizzo delle parole si rivela cruciale l’impegno con i più giovani, i maggiori fruitori degli ambienti digitali. “Nelle scorse settimane abbiamo contattato insegnanti da tutta Italia per poter fare lezioni di un’ora nella classi attraverso schede didattiche basate sul primo principio del manifesto della comunicazione non ostile :Virtuale è reale”, spiega Montalbano.
Queste lezioni daranno il via all’iniziativa “Parole a scuola Young”, che coinvolgerà in tutta la penisola – a partire da stamani – oltre 80 mila studenti e più di 2300 insegnanti. A Trieste verranno coinvolti 38 istituti e almeno 4056 studenti, con il contributo di testimonial d’eccezione: gli ambassador. Dall’ex calciatore Billy Costacurta alla giornalista di Sky Sport Lia Capizzi, dal direttore del quotidiano cittadino “Il Piccolo” Enrico Grazioli alla senatrice Valeria Fedeli. Gli ambassador contribuiranno a sensibilizzare i ragazzi sui pericoli derivanti dal linguaggio ostile. “Dopo la mattinata nelle scuole triestine ci sarà un incontro a porte chiuse, basato su alcune tematiche: dall’antiscientismo all’hate speech, dalla lettura sui dispositivi mobile dei bambini di tre anni allo sport”, spiega Montalbano.
Nel corso della giornata di sabato invece verrà presentato il manifesto della comunicazione non ostile per la scienza, realizzato con il contributo dell’astronauta Umberto Guidoni, del metereologo Luca Mercalli, dello scrittore e fisico Paolo Giordano e di molti ricercatori e studiosi italiani. Il 1 giugno si svolgeranno anche molti incontri e dibattiti pubblici. Uno di essi sarà “Apocalittici e Integrati 2.0. (il titolo dell’incontro riprende un vecchio testo di Umberto Eco n.d.r.) e vedrà un faccia a faccia tra la garante dei lettori de La Stampa Anna Masera e lo psichiatra e giornalista Paolo Crepet. “I panel di sabato saranno 15 e verranno trasmessi in streaming e con alcune dirette Facebook. Quest’anno avremo una new entry tra le tematiche trattate: le discussioni sul cibo che si fanno attraverso i social”, conclude Montalbano.