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Le elezioni europee secondo Facebook spiegato alle redazioni

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Facebook è nato per essere una piattaforma di interazioni umane, e deve ritornare ad esserlo nella piena sicurezza personale. Insomma, come ha confermato il fondatore Mark Zuckerberg e ripetono da allora anche i suoi manager: si deve tornare alle origini.

Negli uffici di Facebook Italia di Milano, ieri 14 maggio si è tenuto l’incontro tra giornalisti e manager del social network, con al centro il tema del trattamento delle informazioni in vista delle elezioni europee del 26 maggio. Un percorso che ha visto come protagonisti referenti della piattaforma come Livia Iacolare e Mathieu Fritsch (Strategic Media Partner),  Basma Atassi (Media Partner) e  Rosa Cialini (Government and Politics Partner), ma all’incontro ha preso parte anche Laura Byrne della piattaforma di contenuti Storyful.

Al di là delle presentazioni ufficiali, un’occasione come il Facebook Journalism Project è stata anche occasione per soffermarsi su alcuni macro temi della cronaca, dall’influenza delle fake news alle interferenze sulle campagne elettorali.

Facebook ha illustrato come proteggere i propri utenti anche dalle fake news che possono polarizzare il proprio pensiero, affidandosi ad agenzie di fact checking (in Italia Pagella Politica), così che si possano segnalare contenuti falsi e inappropriati. La logica di intermediazione dei contenuti porta Facebook ad influenzare anche la distribuzione: l’80% della distribuzione all’interno della piattaforma viene eliminata nel caso in cui il post si riveli una notizia falsa, ed il processo si ripete ad ogni condivisione forzata.

Il tema delle elezioni europee viene toccato soprattutto nel colloquio di Rosa Cialini, che ha raccontato come Facebook si è preparata per rendere trasparenti le campagne politiche sulla piattaforma. In anticipo rispetto all’Italia, in Israele, Gran Bretagna e Stati Uniti d’America è già stato attivato uno strumento per poter osservare quanti post sponsorizzati un partito politico abbia sul proprio profilo, ma soprattutto la profilazione della propria campagna, unita al costo singolo e totale dei post. La trasparenza come tema centrale, prodotta in una libreria che raccoglie tutte le informazioni su temi che influenzano il mondo. Infatti Facebook ha deciso di rendere visibili tutti i dati rispetto ai post che toccano temi come immigrazione, diritti sociali, politiche ambientali e contro l’odio in tutte le sue forme. La piattaforme inoltre sta richiedendo maggiore trasparenza su coloro che hanno il ruolo di pubblicizzare campagne politiche, richiedendo documenti personali che potranno essere resi disponibili a chi vuol conoscere chi e cosa c’è dietro una campagna elettorale su Facebook.

Campagna elettorale che Facebook è pronta ad ospitare anche sulla piattaforma associata: Instagram. Sia come medium di diffusione sia come fonte per la ricerca di notizia, le stories sono state le prime protagoniste della sessione pomeridiana. Una panoramica che ha spaziato da Alexandria Ocasio-Cortez fino ai backstage di grandi firme televisive come CNN che usano i video verticali e gli stickers per raggiungere il pubblico giovanile.

Infine, la giornata dedicata alla comunicazione politica si è conclusa con la presentazione di CrowdTangle. All’interno degli strumenti di lavoro, sembra essere una nuova frontiera del giornalista, soprattutto nello storytelling che nasce dai contenuti diffusi attraverso l’analisi dei social. CrowdTangle è uno monitor di osservazione dei dati che come ha affermato Mathieu Fritsch ha come obiettivo l’osservazione delle interazioni attorno ai profili social dei personaggi politici, così che si possano valutare e anticipare risultati politici o indicazioni sulle discussioni realmente virali, almeno online.

Fotogallery di NADIA BOFFA

VINCENZO NASTO

 

 

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