Raccontare il Venezuela, prima dei suoi protagonisti politici. La narrazione dei personaggi, la descrizione della distanza tra Nicolas Maduro e Juan Guaidò, è stato il modus operandi delle cronache internazionali. Tutto ciò ha prevaricato le condizioni socio-economiche del paese, il Venezuela, che negli ultimi 20 anni ha avuto una trasformazione radicale.
“Dal 1999, sono stato 12 volte in Venezuela, e la condizione sociale delle persone è ciò che più mi ha impressionato”. Il racconto del Venezuela di Emiliano Guanella, freelancer e corrispondente dal Sud America per La Stampa e RSI, è carico di immagini e date, più che di personaggi politici. “Con l’elezione di Chavez nel 1999, per la prima volta in Venezuela, il popolo si sentiva rappresentato. Era uno dei paesi più ricchi del Sud America grazie alla sua formazione petrolifera, ma questo ha danneggiato la formazione del sistema agro-alimentare” dice Guanella. Infatti il Venezuela risultava essere uno dei paesi con il maggior tasso di importazione di beni alimentari del Sud America.
Con il governo militarista progressivo di Chavez, si tentano due strade che alla fine influenzeranno il popolo venezuelano: il programma di assistenza sociale e la nazionalizzazione delle imprese. Il fallimento di questi due obiettivi politici, direzionano il Venezuela verso la dipendenza economica dal petrolio. “Con la morte di Chavez a causa di un tumore nel 2013, Nicolas Maduro riceve il benestare del suo predecessore, e si candida alle presidenziali. Anche se favorito dalla spinta emozionale della morte di Chavez, Maduro riesce a vincere con una maggioranza minima del 51%” afferma il giornalista.
Maduro eredita una situazione socio-economica disastrosa, sul Venezuela incomincia a gravare un tasso insostenibile di inflazione dei prezzi. Il paese respira affannosamente, con una tendenza migratoria crescente, e con la vita politica che comincia ad essere un pretesto di guerriglia urbana. La repubblica presidenziale del Venezuela riceve una scossa nel 2015: “con l’elezione parlamentare, l’opposizione di Maduro riesce ad ottenere l’80% dei seggi parlamentari. Questa rappresentanza parlamentare aveva il compito di sfiduciare Maduro”. Questo non avvenne solamente grazie alla nascita dell’Assemblea Costituzionale. “Maduro è riuscito a creare un organo al dì sopra della figura del presidente e del parlamento, e quest’organo ha membri scelti dal presidente. Dalla costituzione del 2016, l’assemblea non ha proposto un solo articolo della costituzione” dichiara Guanella.
Le elezioni presidenziali del 2018 sono state teatro di una polarizzazione delle opinione politiche rispetto alle figure in campo. “La stampa europea si è concentrata anche sulla posizione dei politici europei sulla questione, canalizzando più la questione politica che la situazione di crisi nel sistema di informazione”. Viene descritto anche l’appoggio di Cina, Russia e Stati Uniti ai due candidati: “Vengono messi in risalto più i vantaggi petroliferi delle tre grandi super potenze nell’appoggio ai politici, che le conseguenze che il popolo sta subendo sopratutto sull’aspetto sanitario ed economico”
Qui l’intervista:
Video di Chiara Manetti