Corecom Piemonte e Garante nazionale per la privacy collaborano contro il cyberbullismo siglando un protocollo di intesa, che è una vera e propria avanguardia nazionale.
Il documento è stato presentato questa mattina, 21 marzo, presso la sede di Palazzo Lascaris. “Un contributo fondamentale per consentire ai minori di usufruire delle straordinarie opportunità offerte dalla rete, proteggendo al contempo la loro dignità” ha commentato Antonello Soro, presidente del collegio per la protezione dei dati personali, nella lettera di saluto. “È necessario promuovere una vera e propria educazione digitale – ha aggiunto -, che li renda consapevoli”.
Il Comitato Regionale per le Comunicazioni della Regione Piemonte è l’organo funzionale dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) ed è strumento di consulenza, di gestione e di controllo della Regione in materia di comunicazioni. È dunque titolare di funzioni proprie e funzioni delegate. I soggetti Corecom, presenti sul territorio e più vicini ai ragazzi, svolgeranno un ruolo chiave in quest’attività di promozione della “cittadinanza digitale”. Il comitato ha infatti sede a Torino, in piazza Solferino. Il Garante per la Protezione dei Dati Personali ha invece sede a Roma, in Piazza Venezia.
“In questa conferenza abbiamo presentato un nuovo accordo firmato ieri a Roma dal sottoscritto e da Soro: abbiamo raggiunto un obiettivo molto importante” ha dichiarato il Presidente del Corecom Piemonte e vicepresidente nazionale di Corecom Italia Alessandro De Cillis.
Per comprendere meglio l’enorme rilevanza dell’intesa, è necessario citare due leggi: la prima, la 71/2017, riconosce il reato di cyberbullismo e consente al minore in età compresa tra 14 e 18 anni di far valere i propri diritti direttamente di fronte al Garante della privacy, richiedendo la rimozione dei contenuti inappropriati. La seconda, legge regionale 2/2018, riconosce al Corecom il ruolo di coordinamento.
Con l’accordo presentato oggi, il Corecom diventa l’organo di prossimità sul territorio del Garante: in fase sperimentale per i primi tre anni, diventerà il riferimento a cui i minori si potranno rivolgere per la tutela dei diritti umani. Il vicepresidente del Corecom, Gianluca Nargiso, ha parlato di “strumenti in più per tutelare le giovani generazioni”: è stato lui a illustrare i contenuti dell’intesa, che veicola verso il sito del Garante le eventuali segnalazioni e sensibilizza altri Corecom sul territorio nazionale a intraprendere iniziative simili.
“In questi cinque anni abbiamo lavorato per tutelare la dignità delle persone, in particolare dei giovani, e della qualità di vita. Un compito che abbiamo portato avanti anche grazie al ruolo del Corecom – ha concluso Nino Boeti -. La nostra legge, che oggi entra in una dimensione nazionale, è esempio del grande lavoro fatto”.