Quest’anno, a Torino, il gusto protagonista della Festa del gelato artigianale e del latte fresco sarà nero gianduia: “il suo colore, che ben rappresenta il nostro umore, è evocativo di una città che si sta spegnendo” – ha ricordato Leonardo La Porta, presidente Comitato Gelatieri di Ascom Epat Torino. “Il proposito è lanciare un messaggio per sensibilizzare l’amministrazione comunale verso la nostra Torino, che si chiude sempre più in se stessa”, ha continuato. “Commercianti e cittadinanza, insieme, possono fare la differenza”.
Da qui la scelta di unire la tradizione, gusto gianduia, all’attenzione al quadro ambientale circostante. Questo gelato annerito rimanda “alla nostra rabbia per gli eventi che si stanno susseguendo: dalla questione Ztl alle drammatiche e attuali prospettive ecologiche che riguardano una città inquinata. Ma sia ben chiaro, il colore di questo dessert è ricavato dal carbone vetegale, estratto dal cocco: quindi non climalterante”- conclude La Porta.
Lo stato d’animo è condiviso anche da Maria Luisa Coppa, presidente Ascom Confcommercio Torino e provincia: “le nostre imprese non sono strutturalmente portate a scendere in piazza per protestare. Ciò non toglie che rimaniamo arrabbiati verso un’amministrazione che sta spopolando la città”. Quella del gelato è una cultura atavica e impegnata nella vita concreta: “noi non guardiamo solo al nostro cassetto. Anzi, facciamo assaggiare il nostro prodotto di qualità a chi non può permetterselo. Sono azioni che non fanno storia perché piccole, tuttavia sono diffuse”.
Forte e chiara l’attenzione al sociale. “A turno finito, mi muovo per Via Roma donando il nostro prodotto ai senza tetto”, ricorda La Porta. Claudio Pica, Segretario nazionale Siga, ha sottolineato “Torino è un bene per il gelato italiano. Questa che oggi arriva alla sua quinta edizione è una iniziativa in cui le imprese sono vicine alla cittadinanza: il nostro interesse non è lucrare. Non a caso, grazie ad Ascom Torino, stiamo valutando la possibilità di aprire in città una scuola di gelato artigianale. E questo con il doppio fine di valutare l’evoluzione del gelato ma anche favorire l’occupazione giovanile in Italia. Tutti uniti, duque, perché uniti si vince”.
Alla conferenza stampa di inaugrazione, mercoledì 20, in via Massena, del Gelato a primavera La Porta ha proposto però anche un gusto dal colore candido. Gli ingredienti? Mandorla di Sicilia, liquore strega e croumble di biscotti. Si tratta del gusto “principi di Torino: 1930”.
La Festa del gelato artigianale e del latte fresco, tutta da assaporare dal 21 al 24 marzo, è una manifestazione consolidata che mantiene negli anni un suo profilo educativo: diffondere tra i giovanissimi l’apprezzamento per il gusto e la bontà delle materie prime. “Il gelato artigianale italiano è una delle eccellenze, riconosciute in tutto il mondo, che non conosce crisi” ha ricordato Maria Luisa Coppa. L’evento coinvolgerà quaranta gelaterie locali, 15mila bambini e 50 scuole di Torino e provincia.
La città del cioccolato, della pasticceria e della gelateria è pronta a dare il meglio di sè. E questo grazie ai 30 maestri gelatieri che “come sarti, confezionano ad hoc il prodotto specifico che desidera ricevere chi viene a visitare la nostra vetrina”, ha concluso Leonardo La Porta.