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Nuova edizione della Giornata della Raccolta Alimentare contro la Fame

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Questa mattina, 14 febbraio, al collegio Artigianelli di corso Palestro l’Associazione Banco delle Opere di Carità ha presentato “La Giornata della Raccolta Alimentare contro la Fame in Italia” che si terrà il 2 marzo 2019.

Ad organizzarla per il Piemonte è il Banco delle Opere di Carità, organizzazione che da 27 anni raccoglie generi alimentari per persone in difficoltà. Enzo Valsania, presidente della sede piemontese, ha ricordato la lunga presenza sul territorio dell’iniziativa, che si svolge, come di consuetudine la prima domenica di marzo. I volontari del Banco e di altre associazioni, tra cui la Protezione Civile e, da quest’anno, anche la Associazione Insuperabili, onlus che organizza scuole di calcio dedicate ai disabili, andranno nei supermercati di Torino per raccogliere beni di prima necessità. Per questa edizione le donazioni più richieste sono quelle di legumi, pelati, carne in scatola, tonno, omogeneizzati e prodotti per l’infanzia.

All’evento erano presenti anche i due assessori regionali Augusto Ferrari, con deleghe alle politiche sociali, e Giorgio Ferrero, con deleghe all’agricoltura, che hanno evidenziato gli sforzi fatti dalla loro amministrazione per attuare le leggi nazionali e regionali sullo spreco alimentare.

Il passo principale è quello di creare le condizioni per coinvolgere tutte le associazioni di volontariato. Per questo è stato siglato un protocollo d’intesa con i centri di servizio per il volontariato e presto verranno mappate tutte le realtà che operano per il recupero dei prodotti alimentari, in modo che l’azione anti-spreco diventi uno strumento al contrasto della povertà nel nostro paese. La speranza è che le iniziative di raccolta di cibo diventino una modalità ordinaria e annuale. Per questo verrà pubblicato un bando regionale che sostenga i progetti che vengono dalle associazioni.

Fino ad ora infatti il tema della povertà è sempre stato ai margini del dibattito pubblico e dell’agenda politica, era sufficiente garantire previdenza, prestazione sanitarie e il lavoro, ma, sostiene Ferrari, l’indice di povertà assoluta è triplicato negli ultimi anni, soprattutto per quanto riguarda le famiglie con minori a carico.

Ma quanti sono i poveri in Piemonte e a Torino? Secondo l’assessore Ferrari non esiste una banca dati nazionale e regionale che dia dati precisi. Si sta però cominciando a lavorare ad un archivio dopo l’introduzione del reddito d’inclusione, dedicato alle famiglie con minori a carico che hanno un Isee minore di 6mila euro, che richiede la creazione di un sistema nazionale, gestito a livello regionale. In base ai dati raccolti in questo modo, nel corso del 2018 gli accessi al reddito d’inclusione sono stati 40mila, numero che quindi indica quello delle famiglie con minori a carico.

Si prevede che con l’introduzione del reddito di cittadinanza, che allarga la platea degli aventi diritto (il livello Isee è stato portato a 9400 euro), includendo anche le persone a rischio di povertà, il numero delle domande si estenda a 100mila. L’area metropolitana torinese corrisponde ad un 40-45% del totale.

Secondo gli ultimi dati Istat, è questa la situazione delle famiglie povere, espresse in percentuale, in Italia, tra il 2014 e il 2017:

JACOPO TOMATIS

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