La testata del Master in Giornalismo “Giorgio Bocca” di Torino

La lezione di slow journalism di Peter Laufer: “Bisogna prendersi il tempo di pensare a una storia”

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Equilibrio. È il termine che il giornalista e insegnante alla Scuola di Giornalismo e Comunicazione dell’Università dell’Oregon Peter Laufer utilizza più spesso nella sua lezione agli studenti del Master “Giorgio Bocca” di Torino. Equilibrio nella gestione del proprio tempo, nell’assimilazione dei contenuti e nella capacità di saper fare un passo indietro di fronte al “tutto e subito” informativo.

Autore di un manifesto per un consumo critico dell’informazione, Laufer è uno dei maggiori esponenti dello slow journalism, un giornalismo che deve riscoprire i tempi lunghi della verifica delle fonti, della qualità dei prodotti e, soprattutto, la sua missione di servizio per il pubblico. “Bisogna prendersi il tempo di pensare a una storia  – spiega Laufer – è necessario andare oltre la superficialità del titolo”.

 

Nell’era dei social media, delle breaking news e dell’aggiornamento continuo, rallentare il flusso informativo significa anche prendersi un’ora la mattina per sfogliare i giornali e ascoltare le notizie principali alla radio: “È un modo differente di digerire l’informazione ed è uno dei motivi per cui carta e radio continueranno a resistere”. E anche uno spunto per porsi delle domande che vadano oltre la semplice battuta d’agenzia: “Quando un bus va in fiamme, non dobbiamo fermarci all’incendio: dobbiamo chiederci perché, com’è accaduto, il significato di quello che è successo. Il nostro compito è saper dare un valore aggiunto alla storia per il lettore”. Quindi slow down and go deeper.

EMANUELE GRANELLI

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