Un centinaio di persone ha manifestato questa sera, lunedì 19 marzo, davanti a Palazzo di Città con sedie, cartelli e slogan contro la Ztl e la giunta Appendino.”Ottanta persone non sono nulla, visto che gli abitanti del centro sono 40.000″, ha ricordato Alberto De Reviziis, fondatore della pagina “No Ztl prolungata a Torino”. Il Comune ha, infatti, convocato la prima riunione sul nuovo piano della zona a traffico limitato in sala Colonne, dove i posti a disposizione sono solamente 85: una modalità che ha infastidito il Coordinamento associazioni di via del centro, portando all’organizzazione del flash mob.
Tra le persone coinvolte nella protesta anche Lucio Malan: “I 5 Stelle sono la nuova casta. È una dittatura mascherata, quella che propugnava Rousseau. Guarda caso a lui è intitolata l’associazione che controlla il Movimento, il quale non ha nulla di democratico”, ha accusato il senatore di Forza Italia. Una scelta, quella della Ztl che, secondo l’azzurro, riflette la politica nazionale dei grillini: “La loro mentalità è quella di danneggiare tutti coloro che lavorano, per poi promettere a tutti i disoccupati il reddito di cittadinanza, ma senza avere idea di dove prendere i soldi”.
La rivoluzione della viabilità nel centro di Torino non piace ai commercianti. Il progetto di modifica della zona a traffico limitato prevede un’estensione dalle 7:30 fino alle 19:30 (non più fino alle 10:30) e un ticket d’ingresso per i non residenti, variabile tra i 4 e i 5 € in base al potenziale inquinante del veicolo. In cambio, gli automobilisti avrebbero la possibilità di parcheggiare per alcune ore gratis: l’intento della giunta Appendino è scoraggiare chi attraversa la zona a traffico limitato senza fermarsi, ma unicamente per raggiungere il lato opposto della città. La proposta presentata il 14 dicembre dagli assessori Alberto Sacco e Maria Lapietra, rispettivamente al Commercio e ai Trasporti, ha subito scatenato le proteste dei negozianti, che hanno raccolto oltre 5.000 firme per dire “No alla Ztl prolungata”, stesso nome della pagina Facebook creata appositamente.
Il Comune ha tentato di calmare gli animi: “Il confronto con le associazioni dei negozianti è costante, ascoltiamo le loro proposte. Vogliamo favorire il commercio e non certo penalizzarlo”, ha spiegato in mattinata l’assessore Sacco. Ma la Confesercenti Torino ha rincarato la dose: “Dicono di voler coinvolgere la cittadinanza, però organizzare un confronto con 80 persone equivale a indire una riunione di salotto. Parliamo di un cambio di regole che, potenzialmente, interessa 1,5 milioni di abitanti dell’area metropolitana: il progetto del Comune mira a rendere il centro un fortino inaccessibile”, ha evidenziato Giancarlo Banchieri. Con tali premesse, la strada per far partire la rivoluzione della viabilità nel 2019 appare ancora in salita.
ARMANDO TORRO