Dalla settimana scorsa c’è un podcast che combatte le fake news. Il Cicap, Comitato del controllo delle affermazioni sul paranormale, fondato da Piero Angela oggi presidente onorario, ha inaugurato il 18 gennaio Radio Cicap, una serie di puntate dedicate ciascuna a smontare una credenza o una teoria del complotto. La prima puntata è dedicata a streghe e astri, “nella prossima si parlerà del libro Buona apocalisse a tutti, il romanzo del 1990 scritto a quattro mani da Terry Pratchett e Neil Gaiman – anticipa Enrico Zabeo, responsabile del podcast – Per una volta non faremo parlare Paolo Attivissimo di debunking, ma di fantascienza”.
Una radio che mantiene la serietà della ricerca Cicap, ma che cambia approccio: “Abbiamo pensato a un podcast per cambiare l’impressione ‘ingessata’ che alcuni possono avere del nostro comitato, proponendo una versione più leggera del Cicap, caratterizzata comunque dalla tradizionale serietà”.
Dietro il microfono, oltre Zabeo, un gruppo di soci di lunga data del Cicap. “Per scrivere le puntate partiamo da un brainstorming collettivo. Una volta scelto l’argomento, passiamo a ragionare sulla realizzazione: oltre alle interviste agli esperti, registriamo anche segmenti che prendono spunto da libri o curiosità”. Punti di partenza innovativi, che prendono ispirazione anche dalla letteratura o dalle serie: “La cultura umanistica è fondamentale anche per lo scienziato – continua Zabeo – anche gli spunti fantastici possono sfidarlo o spingerlo a cambiare prospettiva su un argomento”.
Un modo nuovo per trasmettere la missione del Cicap, insomma. “Vogliamo rendere anche più comprensibile quello che facciamo, anche in ambito europeo: parleremo anche del European Council of Skeptical Organisations (Ecso), nel cui Cda da settembre 2017 siede anche una nostra socia, Paola De Gobbi”, spiega Zabeo.
Secondo Zabeo anche in un mondo ideale servirebbero più associazioni scettiche. “Il fatto che ci sia ancora bisogno del Cicap nel 2018 è una sconfitta. Ma credo che anche in una società perfetta, rimarrà sempre necessario un ente che garantisca l’affidabilità delle informazioni in circolazione”.
Certo, il rischio di comunicare solo con il proprio pubblico di riferimento, già affezionato al Cicap, c’è. “È chiaro che ci rivolgiamo soprattutto a chi già ci conosce, alla nostra echo chamber (camera dell’eco). Il nostro obiettivo, però, rimane quello di allargarla”. Secondo il responsabile di Radio-Cicap, in ogni caso, il fact checking continua a essere indispensabile. “Se riusciamo a fornire anche solo a una singola persona gli elementi necessari per cambiare il proprio punto di vista su quest’argomento – conclude Zabeo – il nostro impegno è già un successo”.