Ventotto esuberi a partire dal 28 dicembre. La Fondazione Torino Musei ha annunciato il licenziamento per 13 dipendenti del Borgo Medievale, 6 della Biblioteca della Galleria d’arte moderna, 6 della fototeca della Gam e 3 del Museo diffuso della Resistenza. La notizia è stata comunicata ai sindacati dal direttore della Fondazione Cristian Valsecchi in un incontro avvenuto questa mattina, lunedì 18 dicembre.
Dalle 14 i lavoratori dei quattro musei civici (Galleria d’Arte Moderna, Palazzo Madama, Museo d’arte orientale e Borgo Medievale) si sono ritrovati per un presidio davanti a Palazzo di Città dove nel pomeriggio si è svolta la seduta del Consiglio. Presenti una trentina di persone. Non c’era l’assessora alla Cultura Francesca Leon, a Bologna per motivi istituzionali. Leon avrebbe comunque fatto sapere attraverso un sms di non aver autorizzato il piano di esubero e che riferirà in Consiglio nei prossimi giorni, mentre Valsecchi ha confermato che le lettere di licenziamento sono pronte.
Una confusione alimentata dalle recenti parole di Leon sull’intenzione di trasferire la biblioteca della Gam alla Nazionale di piazza Carlo Alberto. La proposta dell’assessora alla Cultura è stata prontamente rispedita al mittente dal direttore della Biblioteca Nazionale, Guglielmo Bartoletti, che su Repubblica ha parlato di “mancanza di spazio”.
Perplessi anche i sindacati, che sono stati ricevuti dalla commissione lavoro presieduta da Andrea Russi e al termine dell’incontro si sono dichiarati moderatamente soddisfatti dal confronto: “Servono investimenti perché nessuna istituzione culturale museale si regge sugli introiti derivanti dai biglietti”, ha precisato Carlo Adorno della Uil Fpl. Giovedì mattina alle 9.30 è convocata nuovamente la commissione lavoro, mentre venerdì il presidente della Fondazione Torino Musei, Maurizio Cibrario, sarà ascoltato dalla quinta commissione, quella che si occupa della cultura.
A detta dei sindacati i 28 licenziamenti su un totale di 170 dipendenti totali derivnao dai tagli annunciati dal Comune (1,8 milioni di euro poi ridotti a 500 mila euro grazie al contributo delle fondazioni bancarie, Crt e Compagnia di Sanpaolo). Senza dimenticare gli oltre 4 milioni di euro di liquidazione che Palazzo di Città deve alla Fondazione. I consiglieri comunali del Partito Democratico Chiara Foglietta e Mimmo Carretta hanno annunciato battaglia.”Lunedì l’assessora Leon aveva garantito che i dipendenti della biblioteca della Gam sarebbero stati riassorbiti. Oggi invece scopriamo che per 28 lavoratori della Fondazione Toino Musei verrà aperta la procedura di licenziamrento. Andremo a fondo della questione approfittando della seduta odierna di consiglio”.
Dure critiche anche da parte del vicepresidente del Consiglio regionale Nino Boeti: “Se l’attuale amministrazione comunale ritiene che la cultura rappresenti ancora un investimento, allora i 28 dipendenti non possono essere licenziati. Una soluzione può e deve trovarsi”.
In mattinata il primo presidio dei lavoratori in piazza Savoia si era invece risolto in un flop, forse a causa del freddo o della scarsa comunicazione tra gli stessi lavoratori, con la partecipazione di una decina di persone. “La proposta è partita dai miei colleghi del Borgo Medievale – ha affermato una dipendente del Mao – gli altri l’hanno scoperto dai giornali. Ci si poteva organizzare in modo diverso”.