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Dalla passività del consumatore all’attivismo dell’utente: internet e le nuove tecnologie al Salone Off

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Internet come luogo della manipolazione? Se è cosi, più che di qualità dell’informazione è un problema generato dalla pigrizia dell’utente che, secondo Luciano Floridi, professore della Oxford University, si è abituato all’automatismo delle notizie e ha smesso di cercarne la genuinità. Un pensiero condiviso anche da Laura Bononcini, che da responsabile delle relazioni istituzionali di Facebook vorrebbe un maggiore attivismo degli utenti-consumatori.

Stamattina, nell’Aula Magna del Rettorato, il Salone del Libro si è aperto a una discussione sul mondo del web e delle nuove tecnologie. “Internet: trasparenza o manipolazione?”: questo il titolo dell’iniziativa promossa dall’Osservatorio21 per il Salone Off.

Live, in diretta Skype o tramite video sono stati molti i relatori: gli istituzionali Gianmaria Ajani e Alberto Sinigaglia, rispettivamente rettore dell’Università di Torino e presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte; Luciano Floridi, Laura Bononcini, Anna Masera de La Stampa, il giornalista Michele Mezza, il sociologo Sergio Scamuzzi, gli avvocati Giuseppe Vaciago e Riccardo Rossotto, Fabrizio Pace di Osservatorio21 e infine Paolo Attivissimo, in video nel ruolo di debunker.

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La rete è in continua evoluzione, ha sottolineato  Mezza: è già cambiata in tempi brevissimi nei suoi tratti costitutivi e nei comportamenti dei suoi utenti, a livello di azioni e di impatto di queste azioni. Cambiando, la rete ha sviluppato ruoli nuovi: Bossotto ne ha sottolineato la funzione di babysitter, di nuova televisione davanti a cui i bambini crescono. Prima di istruire la rete, vanno quindi istruiti i genitori e gli educatori.

E le fake news (o bufale che dir si voglia)? Grazie anche al contributo di Attivissimo, si è parlato della loro effettiva esistenza e di come assomiglino molto alla cara e vecchia propaganda. In tal senso ancora Mezza ha proposto la creazione di network di utenti online che scovino e ci difendano dalle fake news, forse dimenticando che già alcuni germogli ne esistono (Butac e Cicap, per limitarsi a due casi del panorama italiano).

In ultimo, lo spunto di Bononcini sulle policy dei social network e di Facebook in particolare. Regolamentazioni che devono essere studiate, strutturate e condivise con gli utenti, senza dimenticare il ruolo importante dell’autoregolamentazione.

 

MARTINA PAGANI

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