“Mi occupo dell’azienda di mio marito da circa dieci anni, da quando ho lasciato il lavoro in tabaccheria” racconta Anna Laiolo, 32 anni. “Produciamo vino a Vinchio, in provincia di Asti”.
Quando è stata avviata l’attività?
Nel 1947, abbiamo una lunga tradizione alle spalle. Mio marito ha ereditato l’azienda dalla famiglia diciotto anni fa e ora la gestiamo insieme.
Come è cambiato in questi anni il vostro lavoro?
Abbiamo dovuto far fronte ad un aumento della burocrazia e purtroppo le nostre entrate non ci consentono di assumere una persona fissa che se ne occupi. Penso sia il problema di tutte le piccole e medie imprese.
E nelle vendite?
Abbiamo deciso di puntare sul mercato estero. Da qualche anno facciamo parte di Viniveri, un consorzio di aziende vinicole medio-piccole che attira clienti da tutto il mondo. Circa il 75% della nostra produzione viene venduta oggi in Giappone, Perù, Danimarca, Germania. Ultimamente abbiamo stretto accordi commerciali anche con l’Australia.
Le ragioni di questa scelta?
E’ stata necessaria. Sul mercato italiano è molto difficile recuperare i soldi impiegati nella produzione. Il problema è che qui vengono richieste grandi quantità di prodotto e noi, come piccola azienda, non possiamo soddisfare completamente la domanda. Fuori dal nostro paese invece gli importatori non chiedono grandi numeri e sono attenti alla qualità. Continuiamo comunque ad avere in Italia tre distributori ma i ricavi maggiori vengono dall’estero.