Sono intorno a noi, in mezzo a noi, e in qualche caso vengono arrestati affianco a casa nostra. È terminata la notte del 3 maggio la latitanza di Pasquale Michael Assisi, ricercato per traffico internazionale di droga e arrestato dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Torino, nel quartiere di Pozzo Strada.
Su Assisi pendeva una condanna in contumacia di 13 anni e 6 mesi in primo grado: il trentenne chivassese era infatti ricercato dal 15 giugno 2015, quando era misteriosamente sfuggito a una retata nella sua casa di San Giusto Canavese. Nel giardino della villa, sepolto sotto terra, un bidone sigillato contenente 4 milioni di euro in contanti. Da allora del latitante si erano perse le tracce, fino all’arresto avvenuto l’altro ieri in via Ortigara, dove avrebbe abitato per lungo tempo in un lussuoso appartamento dotato di ogni comfort. Assisi era ritenuto latitante in Brasile insieme al padre e al fratello ma, grazie al lavoro dei giornalisti dell’Investigative Reporting Project Italy che ne hanno seguito le tracce, si è scoperto che probabilmente era tornato in Italia.
Figlio di Nicola Assisi e fratello minore di Patrick, Michael Assisi è un figlio d’arte. Il padre, calabrese emigrato in Piemonte a metà degli anni ’80, è considerato il re del narcotraffico che dal Sudamerica fornisce direttamente tutta l’Europa, passando per Gioia Tauro e poi Torino, come svela un’inchiesta di Irpi. Un “cartél” sabaudo della droga, insomma.
Giulio Rubino, autore insieme a Cecilia Anesi dell’inchiesta che ha svelato il collegamento tra gli Assisi e il Brasile, ha commentato: “Secondo noi l’importaza di questo arresto è stata sottovalutata. Michael Assisi è la testa di ponte in Italia di uno dei più importanti broker della cocaina nel mercato europeo. Il padre Nicola Assisi è legato a Pasquale Marando, esponente di una influente cosca calabrese, da cui ha imparato il mestiere. L’arresto di Michael Assisi non chiude il quadro, ma anzi apre nuovi interrogativi: è da capire per quali interessi il padre, Nicola, lo ha voluto a Torino e che tipo di affari conduceva in città”.