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Suonare tra pentole, tubi e scaffali: la storia di Dario Rossi

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Pentole, tubi, gambe di tavoli e scaffali industriali. È questo il set di strumenti musicali che Dario Rossi, ventottenne nato a Genzano di Roma, utilizza per le sue performance in giro per il mondo. La sua storia inizia dall’infanzia: “Sono nato con questa passione. Da bambino mi dilettavo ad ascoltare musicassette con le sonorità elettroniche degli anni ‘80. A sei anni mi sono costruito il primo set fatto di oggetti riciclati, trovati in casa”. Un interesse quasi ancestrale che lo ha portato, da adolescente, a lavorare in band, orchestre e gruppi musicali. “Registravo in studio ma quell’attività mi stava stretta: è un mestiere rispettabile, ma non è il mio. Ho cercato, quindi, di prendere in mano il mio sogno e di costruirci sopra qualcosa di più”. Come? Suonando in strada. Tra il 2011 e il 2014 ha girato per le piazze d’Europa, tra Roma e Londra, assemblando a poco a poco il set di strumenti di cui oggi si serve nei suoi live. Negli ultimi anni la svolta: si esibisce in locali, discoteche e festival internazionali e ha fondato una sua attività. A Roma, infatti, è un produttore musicale: “Realizzo tracce in studio utilizzando gli oggetti che fanno parte del mio set. Il mio esperimento è un ibrido tra musica elettronica, prodotta con innovativi software digitali, e percussioni di recupero”.

CAMILLA CUPELLI

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