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La “prima” incoronazione di Dario al Teatro Regio

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Il festival Antonio Vivaldi ha il merito di portare per la prima volta a Torino “L’incoronazione di Dario”, opera in tre atti del compositore veneziano ambientata nella Persia alla morte di re Ciro, a 300 anni di distanza dalla prima assoluta con protagonista il Balino, Annibale Pio Fabbri, uno dei più importanti tenori dell’epoca.                                                                                                                        
La rappresentazione affidata al regista Leo Muscato e al direttore d’orchestra Ottavio Dantone debutterà al Teatro Regio questo giovedì alle 20, sarà contemporaneamente in diretta streaming sul sito del Comune per i primi minuti e in onda interamente su Rai Radio3 e prevede quattro repliche fino alla conclusione del Festival iniziato il 5 aprile, del quale è il momento centrale e che desta maggiore curiosità. Soprattutto per gli interpreti dei ruoli principali, che sembrano calzare perfettamente per il dramma barocco: Carlo Allemano, tenore dal timbro potente e duttile, per Dario e Sara Mingardo, contralto dal timbro dolce e di buona presenza scenica e veneziana come Vivaldi, per Statira.

L’intricata trama racconta il conflitto tra Dario, Oronte e Arpago per la successione al trono di Ciro. Dopo inganni, tradimenti, duelli e sotterfugi, Dario riuscirà nell’impresa, coronando anche il suo amore per Statira, figlia maggiore di Ciro e sorella della perfida Argene, pericolosa principessa pronta a tutto pur di soddisfare la sua sete di potere.                                                                   

Appuntamento quindi al Teatro Regio per la storica prima torinese del libretto conservato alla Biblioteca Nazionale di piazza Carlo Alberto grazie al Fondo Foà-Giordano, fonte di ispirazione per le rappresentazioni del Festival e indicatore dei legami tra Antonio Vivaldi e la città sabauda.

ARMANDO TORRO

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