di Federico Parodi
È durato ben più di ventiquattro ore l’incubo del Sole, il quotidiano economico-finanziario che fa capo a Confindustria. La perquisizione nella sede milanese di via Monte Rosa di venerdì 10 marzo ha innescato un effetto a catena, con lo sciopero a oltranza dei giornalisti e l’avvicendamento tra l’ormai ex direttore Roberto Napoletano, finito nel registro degli indagati per “falsa comunicazione sociale”, e Guido Gentili. Il giornale color salmone è uscito in edicola solo una volta negli ultimi sei giorni, ma il peggio sembrerebbe alle spalle. I passaggi fondamentali della vicenda e i motivi della crisi del giornale di Confindustria.
Che cos’è Il Sole 24 Ore?
È il principale quotidiano italiano di informazione economico-finanziaria, nato nel 1965 dalla fusione tra Il Sole, giornale acquistato nel 1952 da Confindustria, e il 24 Ore. La testata è edita dal Gruppo 24 Ore, quotato in Borsa e di proprietà di Confindustria.
Che cos’è Confindustria?
È la Confederazione generale dell’industria italiana, la principale organizzazione rappresentativa delle imprese manifatturiere e di servizi in Italia. È stata istituita nel 1910 con lo scopo di tutelare gli interessi economici delle imprese nei confronti delle istituzioni. Dal 31 marzo 2016 il suo presidente è l’imprenditore salernitano Vincenzo Boccia, succeduto all’amministratore unico della Mapei Giorgio Squinzi.
Cosa è successo la scorsa settimana?
Nella mattinata di venerdì 10 marzo la Guardia di finanza di Milano ha perquisito la sede del giornale in via Monte Rosa nell’ambito dell’inchiesta della Procura del capoluogo meneghino sui conti del Gruppo 24 Ore. L’indagine, iniziata tre mesi fa, si sviluppa su due filoni e coinvolge dieci persone ai vertici del giornale tra il 2013 e il 2016.
Chi sono gli indagati? Quali le accuse?
Nel primo filone dell’inchiesta sono indagati l’ormai ex direttore Napoletano, l’ex presidente della casa editrice Benito Benedini e l’ex amministratore delegato, Donatella Treu, accusati dai pm Fabio De Pasquale e Gaetano Rutta di falsa comunicazione al mercato “al fine di assicurarsi un ingiusto profitto”. Nel secondo figurano altre sette persone accusate di “appropriazione indebita” per aver gonfiato le copie digitali vendute a una società inglese, la Di Source limited, dietro cui si celava gran parte del management del gruppo (si parla di almeno 100mila abbonamenti fittizi per un valore di 3 milioni di euro). Tra gli indagati Stefano Quintarelli, ex direttore dell’area digitale e oggi deputato alla Camera con Scelta Civica, suo fratello Giovanni Quintarelli, il commercialista Stefano Poretti, Massimo Arioli, ex direttore finanziario del gruppo, Alberti Biella, ex direttore dell’area vendite, e Filippo Beltramini, direttore di Fleet Street News Ltd, una delle società controllate dalla Di Source.
Come hanno reagito i giornalisti?
Venerdì pomeriggio il comitato di redazione ha sfiduciato per la seconda volta in pochi mesi il direttore Napoletano, invocandone le dimissioni e proclamando (questo il comunicato) uno sciopero a oltranza. Il giornale non è uscito in edicola per quattro giorni consecutivi, da sabato 11 a martedì 14 marzo.
Qual è stata la reazione di Napoletano?
Si è subito dichiarato estraneo ai fatti, prima di autosospendersi con una lettera nella giornata di domenica. Soluzione, però, non gradita ai giornalisti, che continuavano a volere le sue dimissioni.
Perché i giornalisti hanno revocato lo sciopero?
Il consiglio di amministrazione del Gruppo 24 Ore si è riunito lunedì, accogliendo in parte la richiesta del comitato di redazione: Napoletano è stato messo in aspettativa non retribuita per sei mesi e al suo posto è stato nominato ad interim Guido Gentili, già direttore della testata dal 2001 al 2005. Una decisione giudicata soddisfacente dai giornalisti, che in una nota hanno annunciato ai lettori la ripresa delle attività. Il Sole è tornato in edicola mercoledì 15 marzo.
Perché è saltato un altro numero?
Oggi, giovedì 16 marzo, il quotidiano non è uscito a causa dello sciopero indetto da poligrafici e personale grafico. Da venerdì 17 marzo tornerà in edicola a pieno regime, in attesa di conoscere il nome del nuovo direttore.
Chi sarà il “vero” successore di Napoletano?
Fermo restando che quella di Gentili è una soluzione a tempo, i giornalisti chiedono a gran voce che, il prima possibile, venga scelto il nome del nuovo direttore. Si parla di un altro ex, Ferruccio De Bortoli, tra i papabili, ma la proprietà e il cdr preferirebbero un nome nuovo, che rappresenterebbe un segno di discontinuità con il passato e che avrebbe il compito di rilanciare un giornale in grave difficoltà.
Quando è iniziata la crisi del giornale?
È ormai dal 2010 che il quotidiano è in perdita, anche se la situazione è rimasta a lungo insabbiata. Con Gianni Riotta prima (2009-2011) e Roberto Napoletano poi (2011-2017), il Sole ha per anni comunicato dati illusori sugli abbonamenti digitali, gonfiati da una particolare offerta che permetteva agli abbonati cartacei di ricevere anche la copia in digitale con un piccolo sovraprezzo. In pratica si spacciavano per nuove migliaia di sottoscrizioni che, in realtà, non erano altro che semplici abbinamenti. A lungo si è raccontata la favola di un Sole 24 Ore in piena salute dal punto di vista finanziario. È con l’arrivo di Boccia al timone di Confindustria che si è fatta luce sui conti in rosso in seno al Gruppo 24 Ore. A ottobre i giornalisti del Sole hanno provato a sfiduciare per la prima volta, senza esito, il direttore Napoletano.
Quante copie vende oggi Il Sole?
Secondo questi dati Ads (Accertamento diffusione stampa) registrati a gennaio 2017 Il Sole 24 ore vende 158.817 copie tra cartaceo e digitale; sono numeri in controtendenza rispetto allo stesso periodo del 2014, quando le copie vendute erano 295mila. Confindustria è pronta, entro fine aprile, a stanziare un aumento di capitale che oscilla tra i 50 e i 100 milioni di euro, ma il cda sui conti, inizialmente previsto per oggi, è stato rinviato alla prossima settimana in attesa che si calmino le acque.