La testata del Master in Giornalismo “Giorgio Bocca” di Torino

Come funziona il progetto Erasmus per giovani imprenditori

condividi

Aumenta il numero di borse di soggiorno per chi, intenzionato ad aprire un’attività, desidera fare un’esperienza in un’azienda all’estero; o, se straniero, in un’impresa italiana. La Camera di Commercio di Torino, confermata ente intermediario del progetto Erasmus per giovani imprenditori per i prossimi 5 anni, dal 1 febbraio permette a 16 persone di partire e a 14 di arrivare, dando la precedenza ai giovani torinesi. Il programma, finanziato dalla Commissione europea, si rivolge sia a chi sogna di avviare un’impresa, o l’ha aperta da poco tempo e vuole approfondire la sua formazione, sia ad aziende interessate ad ospitare futuri colleghi stranieri. Il programma, lanciato nel 2009, ha portato a oltre 4500 scambi e l’Italia è il secondo di Paese di destinazione più ambito.

 

  1. Quali sono i requisiti per partecipare al progetto?

Dipende dal ruolo: chi parte deve avere un’attività al massimo da 3 anni o non averla ancora mai aperta. Viceversa, l’azienda ospitante, di piccola o media grandezza, deve avere minimo 3 anni di esperienza nel settore. È richiesta una buona conoscenza dell’inglese, ma spesso la lingua madre dell’aspirante imprenditore rappresenta un valore aggiunto, perché permette all’impresa ospite di instaurare relazioni all’estero. I requisiti fondamentali da entrambe le parti sono motivazione, impegno e serietà.

 

  1. Ci sono limiti di età?

No. Nel caso di chi parte per l’estero, chiunque abbia le idee chiare e un business plan progettato bene può candidarsi. Spesso sono giovani i titolari delle aziende che ospitano, ma devono comunque garantire una buona esperienza nel settore e un ruolo formativo a chi vuole realizzare uno scambio presso di loro.

 

  1. Quali sono i Paesi di destinazione?

Tutti i 28 Stati dell’Unione Europa, ma anche Macedonia, Turchia, Islanda, Montenegro, Moldavia, Albania, Serbia e, da pochi mesi, Bosnia-Erzegovina. Se si vuole fare esperienza in un’azienda che non partecipa al programma bisogna chiederle di iscriversi.

 

  1. E la retribuzione?

Ad essere pagato è solo l’aspirante imprenditore, mentre l’azienda ospitante non percepisce nulla. La retribuzione viene erogata dall’ente di riferimento scelto e varia da un minimo di 530 euro mensili a un massimo di 1.100 euro in base al Paese di destinazione. Una cifra che permette di mantenersi se si valuta, ad esempio, l’opzione di una casa condivisa.

 

  1. Quanto dura l’esperienza? È possibile ripeterla?

È possibile fare domanda per un minimo di tre mesi fino a un massimo di sei. L’aspirante imprenditore può farla una volta sola, mentre aziende ospitanti possono ricandidarsi. Chi ha vissuto questa esperienza consiglia di prendersi del tempo prima di partire per scegliere con cura l’azienda. È un’esperienza da sfruttare al meglio, dal punto di vista lavorativo e culturale, e occorre considerare un periodo iniziale di adattamento al Paese scelto.

 

  1. Dove si trovano le informazioni?

Sui siti del programma Erasmus EYE e della Camera di Commercio di Torino. La Camera organizza delle giornate di presentazione e incontri nelle università per promuoverlo fra i ragazzi che stanno terminando gli studi. L’ente intermediario sarà il punto di riferimento per entrambe le parti prima, durante e dopo l’esperienza.

 

  1. A chi rivolgersi se si studia, ma non si è residenti a Torino?

Residenza e domicilio non contano, ci si può registrare presso qualsiasi ente intermediario. Il quale mette a disposizione del futuro imprenditore e dell’azienda ospite un database con i profili di tutti i candidati, al fine di facilitare l’incontro migliore e uno scambio proficuo per entrambe le parti.

CORINNA MORI

Articoli Correlati