di Raffaele Angius
Il conto alla rovescia per la consegna del Campus Aldo Moro di via Sant’Ottavio è iniziato. Dopo cinque anni dall’interruzione dei lavori, avvenuta a causa della precaria situazione economica della precedente società appaltatrice, l’Università di Torino ha annunciato che i nuovi spazi per gli studenti saranno disponibili entro novembre 2019.
Tre edifici costituiranno il complesso edilizio che sorgerà sul terreno all’angolo tra via Sant’Ottavio e via Verdi e che si inserirà nel piano di riqualificazione dell’area universitaria. Di questo progetto fa parte anche la bonifica dei piani ancora chiusi di Palazzo Nuovo che, promette la società appaltatrice, dovrebbero rientrare nelle disponibilità dell’università entro la primavera del 2019, al completamento degli allestimenti.
Il Campus, diviso in tre lotti, è stato progettato in modo da consentire la visuale della Mole dal piazzale centrale, intorno al quale verranno costruiti gli edifici A, B e C. Il lotto A, quello più a sud, ospiterà spazi commerciali e servizi per gli studenti e la cittadinanza, che saranno assegnati dando priorità alle esigenze degli studenti e del quartiere. Il secondo lotto, che si affaccerà su via Sant’Ottavio, ospiterà le residenze universitarie e dei servizi commerciali. Infine il terzo edificio, costruito sul lato di via Verdi sarà sede di spazi per gli studenti, uffici e sei nuove aule, per un totale di 800 posti. Sotto le strutture saranno costruiti due piani di parcheggi interrati per un totale di oltre seicento posti auto, di cui un terzo riservati all’università.
Gli spazi interni, senza colonne, sono stati progettati con ambienti flessibili, in modo da poter essere modificati in base alle esigenze didattiche e sarà quindi possibile aggiungere o togliere aule in modo semplice. Al piano terra invece «sarà realizzata una galleria di negozi e una palestra, per meglio integrare il campus con il tessuto sociale» ha sottolineato Giovanni Pierro, Project Manager della University Service Project. L’obbiettivo dei progettisti è quello di realizzare un “campus urbano”: un insieme di strutture che possa essere sia una casa per gli studenti che per gli abitanti della zona.
Campus green. Questa l’idea alla base della progettazione degli edifici, i quali avranno tetti giardino e saranno collegati alla centrale di trigenerazione di Palazzo Nuovo: in parole povere un modo ecologico di gestire le temperature degli ambienti recuperando il calore generato dalle centrali elettriche già esistenti.
Il costo complessivo sarà di oltre 50 milioni di euro, di cui 7,5 erogati dall’università. Per l’utilizzo degli spazi dedicati ad aule, uffici e parcheggi inoltre l’università pagherà un canone annuo di 1,5 milioni di euro per ventinove anni.