La testata del Master in Giornalismo “Giorgio Bocca” di Torino

Torino, ok al nuovo piano regolatore: “Per una città che si rigenera all’interno”

condividi

Dopo 30 anni Torino ha un nuovo piano regolatore. La giunta comunale ha approvato ieri mattina, martedì 16 dicembre, il preliminare, che ora dovrà essere discusso e approvato dal Consiglio comunale, prima della presentazione del progetto definitivo. Non si conoscono ancora i dettagli dei 280 elaborati che lo compongono, ma alcuni punti fermi sì: li hanno illustrati ieri in una conferenza stampa il sindaco Stefano Lo Russo e l’assessore all’Urbanistica, Paolo Mazzoleni. La logica del nuovo piano, ha spiegato il sindaco, è quella di mettere le basi per la trasformazione urbana di una città “che non si espande verso l’esterno, ma si rigenera all’interno”.

Il sindaco Lo Russo e l’assessore Mazzoleni in conferenza stampa.

I pilastri del nuovo Prg

Il piano è strutturato attorno ai 34 quartieri della città, hanno spiegato Lo Russo e Mazzoleni, ma anche su 18 “aree di trasformazione” incardinate sulle rete del trasporto pubblico locale e su otto “figure di ricomposizione urbana” (Fru), corrispondenti ad altrettante zone, a cui è attribuito un ruolo “ecosistemico” nel sistema della città. Le Fru sono: Porta Nord (“la città di nodi metropolitani”), Dora Verde (“la città che lega funzioni, parchi e quartieri”), Arena Ruffini (“la città dello sport che vive ogni giorno”), Centro Innovazione (“la città delle energie e dei talenti”), Forum Civico (“la città dei grandi luoghi civici e culturali”), Nuove Economie (“la città della produzione che cambia forma”), Spazio Futuro (“la città proiettata nel futuro”), Settimo Asse (“la città delle grandi attività urbane”).

Nel dettaglio, la Fru “Porta nord” corrisponde al nodo intermodale di Rebaudengo, dove convergeranno la seconda linea della metro, la rete del Servizio ferroviario metropolitano e il capolinea degli autobus metropolitani di via Fossata. “Dora verde” segue il corso urbano della Dora, “Arena Ruffini” considera il parco Ruffini come centro di un sistema sportivo urbano, mentre “Centro innovazione” gravita attorno alla stazione di Porta Susa, al tribunale, alle Ogr, al Politecnico e alle sedi direzionali di quella zona. “Forum civico” comprende luoghi di interesse economico, sportivo e culturale affacciati sul “sistema Po”: Lingotto fiere, il futuro Parco della salute, il Palavela, il Museo dell’automobile, per citarne alcuni.

“Nuove economie” prende l’area di Mirafiori come “ambito di trasformazione dove la tradizione produttiva si evolve attraverso nuovi spazi per l’innovazione, servizi alle imprese e funzioni miste”. “Spazio futuro” è l’asse di corso Marche, con i poli dell’aerospazio, della ricerca tecnologica e delle attrezzature universitarie, e che verrà reso più accessibile dall’estensione della metro 1 verso Collegno. Infine “Settimo asse” segue la direttrice di corso Romania verso Settimo Torinese: qui si innestano funzioni produttive, logistiche, commerciali e di servizio, con la presenza della stazione Stura del servizio ferroviario metropolitano.

I prossimi passaggi

Dopo l’approvazione della giunta, il nuovo piano sarà discusso nelle commissioni consiliari dall’inizio del 2026 e approderà in Consiglio comunale per il voto. Una volta ottenuto il sì dell’aula, sarà pubblicato e verranno raccolte le osservazioni di cittadini e stakeholder. Gli ultimi step saranno la Conferenza di copianificazione per la valutazione da parte degli enti sovraordinati e, infine, l’approvazione del progetto definitivo.

Per il sindaco Lo Russo, il nuovo piano “traccia una rotta di sviluppo, di coesione sociale, di sostenibilità ambientale e di cura del nostro territorio” ed è pensato anche per “proiettare Torino sulla città metropolitana e oltre confine, grazie ai collegamenti verso Liguria e Francia”.

Articoli Correlati